LA VIOLENZA SESSUALE.

 

 

Stiamo toccando un brutto “tasto”. Dobbiamo fare il punto altrimenti non ne usciamo più.

L’obbiettivo di questo libro è di spiegarti come i condizionamenti operati dai vari poteri (ovviamente maschili) agiscono sulla tua vita. Eviteremo pertanto l’argomento dei danni perché non è questa la sede limitandoci a dare una risposta a qualche  domanda che sento spesso fare da mie amiche e  conoscenti:

 

- “Perché si fa fatica a condannare i bastardi che compiono violenza sessuale? 

Qui sarebbe facile far riferimento al tribunale di maschi che difende i maschi colpevoli ma il problema non sta qui. La condanna per violenza sessuale può venir comminata nel caso si accerti che il soggetto è colpevole.

Il soggetto può venir giudicato colpevole sulla base solo di una accusa? Supponiamo che per qualsiasi motivo una donna  voglia far del male a qualcuno. Ci va a letto, il giorno dopo va in Questura e lo denuncia perché le ha “usato violenza”. Lo condanniamo ? E’ meglio di no. Forse è meglio se cerchiamo qualche prova. Se ci va bene troviamo la prova che se  il soggetto abbia effettivamente avuto un rapporto sessuale con la donna ma la prova della violenza dove la troviamo? Perché ci sia stata violenza dobbiamo dimostrare che la donna non fosse consenziente. Come facciamo? La donna riporta dei lividi? E quindi? Può aver chiesto all’uomo di fare del sesso un po’ “deciso”, oppure può essersele procurate da sola. Mettiti nei panni del giudice, rovineresti la vita a una persona condannandola sulla base di parole? Direi di no. Inoltre c’è un’altra cosa che tende ad incasinare di più le cose. Tradizionalmente l’approccio sessuale funzionava così: l’uomo “saltava addosso” alla donna che diceva “No , no, non voglio” , faceva finta di resistere ma alla fine si abbandonava al piacere priva di “colpa” perché era stata “forzata”. Non, non sto parlando di semideficienti, era gente normale, era il protocollo socialmente accettato relativo all’approccio sessuale che era allucinante. Del resto lei doveva dimostrare di non essere “puttana”e di essere “timorata di Dio”. Fortunatamente le cose son cambiate anche se qualcuno, che a questo punto è semideficiente, continua a comportarsi così. Non è un “violentatore” è solo un semideficiente. Se gli dai uno spintone o uno schiaffone la smette subito. Nota come abbiamo spostato il problema. Per dimostrare che ci sia stata violenza dobbiamo dimostrare che ci sia stato un secco rifiuto e ne sia seguita violenza fisica perché altrimenti l’uomo non sarebbe riuscito a violentare la donna. Mi viene in mente una sentenza che girava sui giornali un po di tempo fa. “Non è violenza sessuale se lei porta i jeans” Questo è all’incirca il titolo uscito sulla stampa che come sempre stravolge i fatti pur di fare notizia. Il fatto era che in una automobile un istruttore di guida ebbe un rapporto sessuale con una allieva. Dopo , lei lo denunciò per violenza sessuale ma  non riportava alcun livido o lesione. La ragazza portava i jeans, ora prova a farti togliere dei jeans di dosso in una macchina senza che tu voglia e senza che lui ti picchi. Prova a farlo una volta scherzando con il tuo ragazzo. E’ impossibile. Ipotizziamo che quello fosse un semideficiente del tipo di cui parlavamo prima che “ci prova” e lei non reagisce. Posto che lui sia un testa di cazzo ma non possiamo condannarlo per violenza perché lei doveva essere stata consenziente altrimenti non solo non riusciva a togliergli i jeans ma obiettivamente non sarebbe neanche riuscito ad averci un rapporto in una macchina. Alt, so benissimo che in quel caso poteva essere stata esercitata violenza psicologica ma come facciamo a definirla e a provarla? Come definiamo l’incapacità di lei di opporsi alla richiesta dell’uomo? Dobbiamo fare in modo che per legge non si possa fare sesso con una persona senza che prima non sia stata fatta ufficialmente una perizia psicologica sulla sua capacità di dire di no? Oppure supponiamo che la ragazza in questione avesse problemi psichici. Ma anche li avesse avuti ma non evidenti per cosa condanniamo il semideficiente? Per aver avuto un rapporto con una persona senza avergli chiesto il  certificato sanità mentale?  E se li avesse avuti i “problemi psichici evidenti” dobbiamo vietare a chiunque di avere rapporti con chi “sembra” avere problemi psichici?  Mezzo pianeta sarebbe obbligato al celibato! J 

Un altro esempio: una ragazza decide di fare sesso con uno o più ragazzi. La cosa si viene a sapere : beccata dai genitori per non prendersi un cazziatone dice che lei non voleva e li denuncia tutti. Che facciamo: li condanniamo per far evitare un cazziatone alla ragazza?

Supponiamo che un ragazzo incontri in un locale una ragazza drogata ma non “fuori di testa” in modo evidente. Decidono di far sesso, vanno a casa di lei e si divertono. La mattina dopo lei si riprende, non si ricorda niente, si trova uno nel letto e lo denuncia per violenza. Come facciamo a ipotizzare violenza se non sappiamo neanche cosa sia successo?   Supponiamo che la ragazza fosse stata ubriaca in modo evidente si fosse avvicinata ad un uomo facendogli le proposte, a prescindere da altre valutazioni, è condannabile per violenza sessuale chi avesse accettato? E se quella si sveglia il giorno dopo e non ricordando più nulla ipotizza la violenza? Per cosa lo condanniamo l’uomo ? per abuso di ubriaca disponibile? Finiremmo a obbligare le non astemie a costante indisponibilità di maschi. J Come dire che una ubriaca non è più in grado di intendere e di volere. Ma qual è il limite? Dovremmo istituirlo per legge. Allora il maschietto prima di andare a casa di una tipa che gli ha fatto delle proposte dovrebbe chiederle il certificato di sanità mentale e farle fare l’etilometro per verificare che sia sotto un certo limite stabilito dalla legge oltre il quale si ritiene che una donna non sia più in grado di decidere liberamente con chi far sesso perché non è più in grado di intendere e di volere. Un po troppo complicato. J

Mi sono dilungato un po’ ma l’obiettivo era quello di spiegare il perché ci vuole prudenza e perché storicamente si dice che questi processi diventano un processo alla donna. Dal momento in cui capita che l’unica prova della violenza sia la parola della donna è necessario per chi giudica valutare “l’attendibilità” della teste.

 

Perché le condanne sono così brevi?

Perché per quanto sia un reato schifoso ne esistono di peggiori. Usando una logica semplificata secondo la quale la condanna deve essere proporzionale alla gravità del reato non si riescono a dare più di quattro o cinque anni.

Non è la sede per fare un’analisi corretta della logica legale che determina la quantità di anni di galera per cui ricorriamo a qualche esempio per spiegare la situazione.  Supponiamo di aver preso e condannato quella merda d’uomo che ha violentato una donna guarita da eventuali danni fisici in dieci giorni: quanti anni gli diamo?

Personalmente gli darei almeno vent’anni ma quanto diamo a chi ti ammazza volontariamente? E quanto a chi cerca di ammazzarti ma non ci riesce? Quanto a chi, poniamo, ti sfigura volontariamente in modo grave facendoti perdere la vista? Non possiamo dare a tutti la stessa pena altrimenti già che c’è il violentatore ti ammazza così corre meno rischi di essere riconosciuto. Oppure già che c’è ti acceca per lo stesso motivo. Non conviene. La minaccia della pena dovrebbe essere disincentivante.

Facciamo un esempio troppo semplificativo ma efficace. Poniamo i seguenti danni:

 

-          Morte

-          Passare la vita su una sedia a rotelle.

-          L’impossibilità dell’uso di un braccio a vita.

-          Grave sfiguramento del volto a vita.

-          Danni psicologici derivanti da violenza carnale.

 

Posto che questi danni ti siano stati inflitti in maniera volontaria ponili in ordine di gravità e infliggi una pena proporzionale  Vedrai come farai fatica ad associare più di 5 anni alla violenza carnale.

Questo è il problema. Per quanto sia uno dei reati più schifosi comporta dei danni che difficilmente si possono porre peggiori di  altri.

Unito a questo poi c’è un altro problema tipico di alcune società occidentali: l’impunità di fatto. Gli  anni di carcere che un delinquente dovrebbe fare si riducono, di fatto, di almeno due terzi. Questo grazie a leggi e leggine che hanno voluto quelli che stavano sotto la stessa bandiera data al femminismo. 

- Perché in guerra gli invasori storicamente violentavano le donne? Bè, gli uomini li ammazzavano; evitiamo di lamentarci. L La guerra è una merda in sé che presuppone l’omicidio, se alle donne è riservata la violenza sessuale consideriamola un trattamento di favore. Per quanto la violenza sessuale possa essere schifosa forse, uccidere è peggio.

 N.B.

L'obiettivo di questa pagina non è di scusare in alcun modo i bastardi che abusano delle donne ma le difficoltà incontrate dal sociale nel gestire queste situazioni. Se qualche passaggio ti fosse sembrato "giustificativo" nei confronti dei vigliacchi bastardi che usano violenza fammelo notare che provvederò a spiegarmi meglio. Grazie.

 

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