COME PIACERE ALL'UOMO (da giovincelle)

 

 

 

 

 

Qualche premessa.

 

Normalmente quando si parla d’incontro, conoscenza e via dicendo ci si sofferma su come piacere il più possibile e va da sé che tra amiche ci s’interroga vicendevolmente su come piacere al maschietto di turno. Cogliamo l’occasione per rispondere “alla domanda”: Chi piace all’uomo? J Dobbiamo aprire una lunga parentesi e introdurre il concetto “bellezza”.

In questo capitolo tratteremo di bellezza intesa nel senso di "come appari" trascurando volutamente il "come sei", importantissimo, ma di cui è inutile trattare in queste pagine. Nessuno potrà mai divagare su cosa sia una bella persona. Una bella persona è una sentita come tale e basta: non si cerca di sembrare una bella persona, lo si è. Un vero dolce sorriso alza i glutei più di un’autobotte di creme e una vita in palestra.  Le belle persone fanno sparire limiti fisici anche importanti, godono comunque di tanto affetto e non mancano quasi mai di una soddisfacente vita di relazione. La bellezza in se è un “di più”, è un bel bicchiere per un buon rhum: un bel bicchiere che val poco per un cattivo rhum. J

Non perdere mai di vista il fatto che, cercare di piacere ad un uomo, non significa diventare un oggetto. Tu devi essere sempre "soggetto" cioè colei che decide di piacere per la sua soddisfazione personale di piacere e non per accontentare l'uomo.

Nell'ambito della coppia è normale e positivo che ci siano delle gentili richieste di piccoli cambiamenti riguardanti l'estetica dell'altro/a.  Di fronte a gentili piccole richieste si dovrebbe cercare di accontentare il nostro partner. Che cosa significa "gentili e piccole"? Significa che devono essere tener conto della sensibilità altrui e chiaramente non devono tendere a stravolgere completamente il look dell'altra persona: Devono essere rispettose della genetica e della “tipologia” dell'altra persona. Non ti si può chiedere di essere alta se sei bassa, né modaiola se non te ne può fregar di meno.  

Purtroppo ho visto parecchi tristissimi casi, dove l'uomo ha fatto nascere complessi nella sua donna.  Molte donne hanno assurdi complessi nati dall'ignoranza e dalla stupidità del proprio "fidanzato": Il più classico è il complesso del seno piccolo. Molte donne magari già complessate di loro perché convinte di avere le tette troppo piccole si trovano l'uomo che sbava di fronte alle tettone. Il tutto ingenera nelle donne assurdi complessi che sfociano addirittura nella vergogna di mostrare le loro tette al loro uomo. Notate bene che almeno la metà degli uomini sono forti estimatori delle tettine piccole e non lo sto dicendo per consolare le complessate… è terribilmente vero. Ti dirò di più, agli stessi le tette grosse non piacciono proprio, ma tanto sei così condizionata che non ci credi. J

Purtroppo queste donne finiscono con il non riuscire a sganciarsi dal loro complesso. Il seno non è mai oggettivamente troppo piccolo per i gusti estetici degli uomini, potrà semmai avere oggettivamente una brutta forma. Riprenderemo questo discorso in vari momenti perché è molto rappresentativo di una generica assurdità. Lo stesso discorso vale per tutte le altre caratteristiche tipicamente genetiche come altezza, forma degli occhi e via elencando. Sappi, ad esempio, che ci sono moltissimi uomini che sono fortemente attratti dalle donne più bassine per cui non è detto che essere  bassa significhi piacere meno.

Quando un uomo si mette assieme a te, e poi anche semplicemente guarda, donne con caratteristiche geneticamente diverse dalle tue, devi mollarlo immediatamente. L'uomo può chiederti di assecondare i suoi gusti dove puoi, può chiederti di tenere i capelli più o meno lunghi, può chiederti di mettere giù o su qualche chilo, ma, nel resto, deve avere rispetto delle tue proprie caratteristiche che dipendono da fattori genetici.

La bellezza maschile e femminile è una forma d’arte, tutti noi uomini e donne apprezziamo la bellezza di una persona. Non ci vedo nulla di strano parlarne insieme come di una qualsiasi altra forma di bellezza.

Mi è capitata qualche ex che mi faceva notare qualche tipo particolarmente interessante come io potevo far notare loro qualche tipa. Certo io fossi stato un tappo e mi avessero sempre fatto notare delle pertiche mi sarei necessariamente posto delle domande.

Amore e rispetto significano proprio non guardare persone geneticamente molto diverse dal nostro compagno/a, perché è inevitabile che ciò ci tolga qualcosa.  Quando un uomo finirà a farti venire complessi tali, che sono risolvibili solo con la chirurgia plastica, devi semplicemente mollarlo. Non sono contrario alla chirurgia plastica, anzi, ma devi ricorrere ad essa per te e non per lui! Insomma se ti fa pesare che hai le tette piccole digli semplicemente che si sono adattate alla lunghezza del suo cazzo e spediscilo da dove è venuto.  Fallo, fidati, perché tanto non farà altro nella vita che umiliarti in qualche modo perché, in sostanza è un poveraccio. È così una merda che non ha problemi a umiliarti pur di soddisfare le sue stronzate. Gli sei capitata, non ti ha scelta, e adesso ti umilia pure invece di ringraziare il suo padreterno che gli dai importanza.

La tua bellezza è tua, non è di nessun altro, non deve essere mai autoreferenziata ma neanche funzione di un “lui” di turno.

 

L'importante è sentire di piacere.

 

Consentimi, anzitutto, di contestare un luogo comune sostanzialmente sbagliato: "L'importante è sentirsi belle". Non c'è niente di peggio di non piacere ed essere convinti di essere belli; si finisce a non capire più niente. 

 L'obiettivo deve essere di "essere bella” nel senso di più bella possibile. Bellezza sempre da intendersi nel senso di "piacere all'uomo": questo piacere alla lunga ti darà la vera sensazione di essere bella, quindi di potere (nel senso buono), e di sicurezza e autostima. Credo che le donne irreparabilmente brutte siano sostanzialmente pochissime; temo che molte, però, non sappiano quanta soddisfazione possano trovare nell'essere belle. Essere belle può essere faticoso, ma è anche un gioco divertente. Ovviamente non lo devi fare per "l'uomo", ma per te stessa, perché solo tua sarà la soddisfazione di piacere. Certo che nascere già belle è un po' più facile ma, per esperienza, ti assicuro che è altrettanto facile diventare “brutte”. Sostanzialmente essere “belle” è un lavoro, ma, come vedremo nel capitolo riguardante il sesso, "la remunerazione" è tutta tua. Se proprio dobbiamo ragionare a slogan preferirei un: "L'importante è sentire di piacere a chi ci piace".

Tu proprio bella non sei? E che ti frega! J Hai il tuo sacrosanto diritto di vivere bene lo stesso ma senza prenderti necessariamente per il culo. Tra l’altro curiosamente le donne più belle che ho conosciuto erano convinte di non esserlo, tanto che ho cominciato a pensare che il tutto avesse un rilievo statistico. Forse la bellezza sta proprio nel non sentirsi bella: Forse essere bella è una condizione che nulla ha a che fare con il sentirsi bella, è possibile che la bellezza stia nel cercare di esserlo, non nell’essere convinta di esserlo. Forse la bellezza sta in altri parametri che nell’esser convinta di essere “figa”, forse la bellezza sta nell’umile cercare di essere più bella possibile. Una volta che hai fatto il possibile per piacere, vai tranquilla, che un uomo valido lo troverai senza problemi.

 

Come piacere.

 

Presupposto fondamentale del piacere consiste nel sapere cosa abbiamo di bello e cosa abbiamo di brutto. "Essere belle" deriva direttamente dalla presa di coscienza dei tuoi punti deboli e dei tuoi punti di forza. Qualcosa di bello l'abbiamo tutti: Il problema, molto più grave di quello che si pensa, è proprio che non siamo in grado di capire oggettivamente cosa abbiamo di bello e cosa di brutto. Questo deve essere il tuo primo obiettivo reso difficile dalle seguenti tre componenti:

1) l’assoluta impossibilità di valutazioni basate su quanto successo hai con gli uomini in termini quantitativi (Il fatto che molti uomini ti abbordano o ti fanno i complimenti per la strada non significa che sei bella.)

2) la solita mancanza di pareri sinceri di uomini validi.

3) La soggettività dell’attrazione.

Analizziamo in dettaglio, tentando di sviscerare al meglio i summenzionati problemi:

 

1) "Sono bella perché tutti mi fanno il filo": L'errore di valutazione.

Questo è un errore tecnico gravissimo. Tu sei bella quando la persona che vuoi pensa che tu sia bella. Per lo sfigato medio sono belle tutte, basta fare un po' di sesso, il problema è che non impazzirà per te, non ti farà "sentire bella". Semplicemente ti scoperà (e male), poi sarà in perenne ricerca di qualcuna che lo fa impazzire davvero. Al fine di spiegarti al meglio il concetto, mettiamoci in osservazione al solito bancone e ascoltiamo gli avventori.

 “Devo metterlo da qualche parte …quella è troppo figa: figurati se me la dà…ecco quella è un po’ un cesso ma ha della puttana ... adesso vado a romperle le palle”.

“Vediamo se c’è qualcosa di decoroso qui stasera…quella è bella ma è convinta di averla solo lei…quella è tanto bella quanto cogliona…quella non è un granché ma ha l’aria di una in gamba... vediamo se è vero... almeno si fanno quattro chiacchiere”.

Notiamo come in entrambi i casi le “bruttine” siano le più gettonate e questo crea una forte stortura di base. La stortura porta le donne "brutte" a pensare di essere belle. Ne deriva che le "bruttine" non hanno lo stimolo a migliorarsi e, per quanta gente abbiano a tampinarle, il primo tipo di uomo lo vuole solo "mettere da qualche parte"e il secondo solo chiacchierare.  

L'assurdità della situazione è proprio che, talvolta, le belle siano veramente le meno "abbordate".

L'uomo è alla ricerca del sesso facile pertanto insegue prioritariamente quelle che crede essere le più "facili", non le più belle. Quelle davvero belle vengono guardate ma raramente abbordate, esattamente come quelle molto brutte. Le belle hanno pertanto il piacere e il gusto di poter scegliere con uno sguardo senza trovarsi assediate da sfigati (Chiaramente stiamo semplificando per rendere l'idea). Nello stesso modo i complimenti che ti fanno per la strada non hanno alcun valore. Quegli urli o quelle frasi alle spalle vengono fatti da ignoranti a qualsiasi "cosa che respiri" o che sembri "disponibile". Il "buongustaio" J non si permetterà mai di infastidirti.

 So che, in fondo, in fondo anche un complimento per la strada, se fatto con gusto (non volgare, non sfacciato e non invadente), ti fa piacere ma non diciamolo all’uomo medio! J

 

2) "Ma no che sei bellissima!": La mancanza di un consigliere sincero.

Quante volte un uomo ti ha detto questa frase! Quante volte lo hai messo al corrente della tua preoccupazione che un certo paio di pantaloni ti potessero star male sul fondoschiena o che una maglietta ti facesse "cascare" le tette e hai ottenuto questa risposta. Probabilmente era vera, ma la preoccupazione sta nel fatto che, anche se fosse stata falsa, lui l'avrebbe detta lo stesso.

Il suo obiettivo è mediamente quello di farti contenta non di aiutarti. Quante volte ho sentito anche farti complimenti assurdi (ovviamente negati alle spalle) con l'unico obiettivo di ingraziarti fregandosene del tutto del fatto che per te questi complimenti diventano, di fatto, misura di ciò che indossi o della tua persona. Ti senti di dire che conosci un uomo in grado di darti dei pareri oggettivi e critici? Conosci qualcuno di cui ti fidi e che sicuramente ti direbbe che qualcosa che indossi ti sta malissimo? Conosci qualcuno che sia in grado di dirti la verità, magari non felice, ma che ti consenta di "crescere" nella tua ricerca di apparire più bella?

Purtroppo, spesso, fai lo sbaglio di affidarti alle amiche per dei pareri, le quali, come consigliere, sono ancora peggio dell'uomo. Una donna, per quanto ti voglia bene, non potrà mai "vedere" la tua femminilità pertanto valuterà il look del manichino: non sentirà come quel vestito veste il tuo corpo o come il tuo corpo occupa lo spazio, non vedrà se quel look permette o no alla tua femminilità di esprimersi al meglio.

Un'amica non sarà mai in grado di consigliarti su come quel vestito veste il tuo corpo perché lei il tuo corpo non lo guarda. Potrà semmai dirti se le scarpe stanno bene con la cintura o con la borsa ma niente altro. Accetta i consigli delle amiche relativi agli accessori o agli abbinamenti ma lascia perdere quelli relativi ai vestiti e alle pettinature. Ti sei mai chiesta come mai in TV vedi spesso donne vestite in un modo assurdo, nel senso che il vestito che indossano non dona loro niente, anzi, mette in risalto i loro difetti? Si vorrebbe almeno che prima di apparire in TV fossero ben consigliate su cosa le valorizza. Perché succede questo? Avete mai pensato che le stiliste sono donne e gli stilisti, salvo rari casi, sono attratti dai maschi? Non c'è nessuno dietro a quelle quinte che guardi e desideri una donna, per cui cosa vogliamo aspettarci? Nessuno lì dietro guarderà il loro corpo. Tantomeno lo guarderà lo sponsor che è quello che paga!

L’invasione di serie di telefilm americani con ragazzine con culotto già fuori taglia e seni cadenti non dipende dal fatto che ai ragazzini americani piacciono le ragazze con i culoni. È semplicemente perché le ragazzine ci si possano “identificare”. Peccato che, proporre come modello ragazzine con visi meravigliosi e corpi già sfatti, freghi in radice la tua possibilità di essere bella perché, o nasci con un bel faccino, o sei fregata J.

È fondamentale che tu abbia un consigliere sincero. Comincia dal far capire ai tuoi amici che sai perfettamente che è più facile fare complimenti di critiche.  Spiega loro che tu sai che, chiunque ti critichi, lo sta facendo per il tuo bene: È più utile una critica che 100 complimenti! 

Se il tuo uomo continua a farti amorevoli critiche su come sei vestita devi solo esserne felice: vuol dire che ti guarda! J

 

3) All'inseguimento della bellezza oggettiva.

Si può essere bella per tutti? La risposta è sì! In realtà non si potrà essere la più bella per tutti (per fortuna, cosa c'è di più bello e stimolante della diversità dei gusti?) ma abbastanza bella sì!

È difficile dire cosa piace a tutti, il bello della fantasmatica sessuale sta proprio nella sua assoluta soggettività.

Sembra invece più facile dire cosa sicuramente non piace mediamente all'uomo. Ad esempio un argomento trattato e sofferto è il peso. Quanto devi pesare per essere bella? Innanzitutto butta via all'istante tutte le tabelle peso forma perché non hanno alcun significato. Non chiederlo mai ad un uomo perché ti dirà sempre "… ma stai benissimo così!". Non guardare i modelli che ti propone la TV perché per vari motivi che ti ho già accennato sono deviati. Guardati semplicemente intorno... osserva quali siano le donne più desiderate... ovverosia quelle di cui gli uomini si innamorano o comunque per le quali perdono la testa. Per cominciare non hanno la pancia. Sembra un’osservazione banale ma guardandosi in giro mi sembra importante che ci soffermiamo un po' sull'argomento. Non ho mai sentito uomini essere attratti dalla pancia di una donna o dai rolli di ciccia che spuntano tra i pantaloni e la maglietta corta quindi potremmo dire che il limite superiore del tuo peso forma è sicuramente questo. Puoi ingrassare finché non ti spunta la pancia.

Altra osservazione banale ma importante è che il culo non sia più largo delle spalle. Non c'è bisogno di risalire ai canoni di bellezza greci per capirlo. Il culo non è mai grosso o piccolo in assoluto, lo è in rapporto all'ampiezza delle spalle. Sostanzialmente se non hai la pancia e hai il culo più piccolo delle spalle sei già sulla buona strada per incontrare il gusto dell'uomo medio. Quando “risenti” della bellezza fisica di un uomo stai subendo la bellezza degli stessi parametri di cui risente lui. Rimani fortemente attratta da una pancia molle e cellulitica di un uomo o dal suo culone grasso? Rimani attratta dalle sue spalline gracili e dal suo culo grosso? Non è tanto difficile capire che l’attrazione fisica segue delle logiche comuni tra uomini e donne. Se hai ben chiaro cosa ti piace nel disegno del fisico maschile non avrai alcuna difficoltà a capire cosa piace a lui perché di base sono le stesse cose.

Tutto qui? Per carità, no, ma ti assicuro che con queste due premesse abbiamo già fatto molto. Sostanzialmente il grosso dramma di molte donne è banalmente il grasso. Capisco bene che, alle volte, quando si và fuori misura ci si deprime a tal punto che si tende a dire "almeno mangio" ma è meglio che tu far quattro conti.

Parlando di bellezza oggettiva farei riferimento anche ad un'altra caratteristica importante della femminilità: I capelli.  Non esiste un uomo a cui non piacciano le donne con i capelli lunghi, possono piacere anche quelle con i capelli corti o medi ma perché devi toglierti qualcosa? I capelli lunghi sono una caratteristica importante della tua femminilità. Nota che la tendenza con il passare degli anni è di tagliarli sempre più corti diventando una caratteristica dell'invecchiamento; perché anticipare i tempi? Molto spesso l'uomo medio non si sofferma ad osservare certi dettagli ma, nell'insieme delle donne che guarda, dei bei capelli lunghi danno sempre qualcosa in più. Attenzione, non fidarti mai delle scelte dei parrucchieri! Il loro interesse è di tagliarti i capelli medi o corti solo e semplicemente perché questi tagli hanno bisogno di più interventi correttivi nel tempo cioè più soldi spesi dal parrucchiere.  Nulla di strano che ogni tanto la "moda" imponga tagli corti per poi imporre gli allungamenti, cioè altri soldi per i parrucchieri e gli “stilisti” che altrimenti che cazzo fanno tutto il giorno! J

Non parliamo delle pubblicità. Prima ti propinano l’immagine di una riccia incazzata con i capelli e ti vogliono rifilare un po’ di grasso super lisciante così sei figa e felice. Poi, lo spot dopo, ti fanno vedere la poveraccia con i capelli lisci tutta triste e cercano di propinarti un po’ di “qualcosa” che è un super mega sostegno e “smuove” la tua pettinatura magari arricciandoti i capelli.   Insomma: ma che cazzo vogliono dai tuoi capelli? Che siano mossi o lisci? J Stendiamo il solito velo pietoso. J

Tu sei bella a prescindere dalle cazzate che si inventano gli altri. Gli uomini guardano e sentono la femmina che hai dentro e i loro "ormoni" si muovono per quanto sei una "bella femmina" e non per la moda. Guarda sempre a come stai meglio, i capelli sono rimasti l'unica componente veramente "animale" dell'essere umano: perché non usarla? Come al solito per "animale" intendo ciò che richiama il lato più istintivo della sessualità umana. Qualsiasi uomo, magari non ci ha mai riflettuto, ma rimane fortemente attratto da una bella cascata di capelli. I capelli nella donna sono un richiamo sessuale implicito ma fortissimo. Con implicito intendo che l'uomo non viene attratto dai capelli in sé come oggetto del desiderio come possono essere le tue "forme"; dei bei capelli lunghi, però, sono importantissimi per quanto riguarda la "scena". "Fare scena" come dicevamo prima significa colpire il suo immaginario sessuale; dei bei capelli lunghi accrescono in modo deciso la tua femminilità quindi la tua "immagine" di femmina. Ribadisco che tutto il discorso non porta a dire che le donne con i capelli corti siano più brutte di quelle con i capelli lunghi; alcune piacciono e molto. Del resto anche gli uomini calvi piacciono molto; il fatto è che, se è vero che dobbiamo giocarci tutte le carte per essere "al massimo", eviterei di tagliarli. 

Perché ho fatto riferimento solo al peso e ai capelli? Perché queste sono caratteristiche che decidi tu e non madre natura. Questi sono i punti sui quali tu puoi e devi prendere delle decisioni consapevoli. La grossezza del tuo seno non dipende da te ma dal tuo codice genetico, esattamente come la tua altezza, la tua struttura ossea o la forma del tuo sedere.

 

Dimmi come ti poni e ti dirò che maschio arriva.

 

Il maschio medio in carenza di sesso va a caccia di qualcosa da scopare. Questa tipologia è quella che più facilmente arriva a “importunarti”. È a caccia di sesso, lo metterebbe dovunque, per cui punta le donne “disponibili” meglio se hanno scritto in fronte “ho bisogno di maschio” J. Minigonne, nudità, eccetera, eccetera, comunicano il tuo “bisogno di maschio” per cui il maschio arriva. Arriva per scopare non per altro. Non importa se sei bella, importa se sei disponibile a dargliela. Se fai un po’ la simpatica, e non escludi di dargliela, è tutto tuo. Ciliegina sulla torta fai finta di essere un pochino ubriaca. Il cacciatore di sesso è tutto tuo J L’indomani dirà che si è scopato “quella troia” e vissero felici e contenti J.

Non ti lamentare del fatto che le tue amiche hanno tutti gli uomini attorno; magari sono lì solo per la loro presunta disponibilità, non per la loro bellezza. Non dire “meglio di niente” perché questa condizione è molto peggio di “niente”: L’uomo, e in particolare “l’intenditore” J ,non ha piacere di “fare la fila”, ama la donna che sceglie; se vede “ressa” si defila. È molto più facile che ti approcci se sei da sola.

L’uomo che relaziona normalmente con le donne, e non va a caccia di scopate, ha un approccio quasi casuale e, se capita, si intrattiene prima di tutto con le donne simpatiche. Se una oltre a essere simpatica è anche bella ( e qui parliamo di bellezza vera) cerca di rivederla e magari nasce qualcosa.

Nota che in entrambi i casi la simpatia è fondamentale. La timidezza in se non è un problema, anzi, la donna timida, a dispetto di quello che pensano le donne, piace molto. Da timida ad antipatica ovviamente c’è un abisso.

Una curiosità: se arrivi in un locale e ti spalmi su una sedia in un angolo buio, protetta da un bel tavolo, sarà molto difficile che qualcuno possa girarti attorno. J  Per cui se sei “in caccia” muoviti, vai in bagno, a prendere da bere, a fumare, vai dovunque ma evita di inchiodarti sulla sedia. J

Questa premesse mi servivano per farti capire che, in funzione di come ti poni, trasmetti un’immagine più o meno disponibile per cui eserciterai un richiamo nei confronti di un certo tipo di persona. Se sei il tipo che “aspetta che arrivino” tienine conto: non ha senso andare a caccia di fagiani con il richiamo per allodole J.

Giacché siamo in tema spingiamoci un po’ più in là e facciamo un'altra riflessione. Tempo fa ho sentito una mia amica dire: “Non è corretto giocare sul corpo per attrarre un uomo”.  La frase mi colpì molto in quanto pone un problema etico raro. Quanto è corretto mettercela tutta per far ingrifare il maschietto? Se parliamo di far ingrifare il tuo maschietto vale tutto anche perché va tutto a vantaggio di entrambi. Fare leva sul sesso in un normale contesto sociale invece in linea puramente teorica non ha un gran senso. Prima di tutto ti poni da oggetto e questo non ha un gran senso poi, in effetti, non fai altro che far leva sull’istinto sessuale dell’uomo, cosa che è quantomeno un po’ invadente. In ultimo cosa otterrai? Un uomo che ti vuol scopare per poi lamentarti che gli uomini “vogliono solo quello”. Il che è falso, ma statisticamente vero per chi usa la leva del sesso.  Potremo teorizzare che, forse, avrai maggiore probabilità di incontrare una persona valida tanto meno esponi la tua bellezza ma rischiamo di andarci a impantanare. J  Quello che è chiaro è che usando unicamente la leva della provocazione sessuale si ottiene un maschietto ingrifato ma nient’altro. Conosco gente che vive la relazione con l’universo femminile nella dimostrazione di essere ricco, poi si lamenta che “son tutte troie a caccia di soldi”, il che è falso, ma statisticamente vero per lui dati i presupposti.

Cerca di avere le idee chiare su cosa vuoi e poniti di conseguenza.

 

La scelta dell’abbigliamento.

 

L’abbigliamento deve rispettare le convenzioni sociali del luogo. Bisogna trovare un modo di rispettare le convenzione senza che l’abbigliamento diventi uno strumento di tortura. L'abbigliamento può essere inteso come quel modo divertentissimo di nascondere i propri difetti ed esaltare i propri pregi. Un gioco in cui barare è la regola del gioco. Come ogni "gioco di prestigio" però và fatto davanti ad osservatori fidati. Come dicevamo in precedenza solo un consigliere fidato e critico potrà ben aiutarti. In linea generale tieni conto delle seguenti cose:

- I capi firmati piacciono alle tue amiche, i tuoi amici guardano come ti stanno. L'uomo guarda il tuo corpo non le marche dei tuoi vestiti quindi il vestito deve essere uno strumento per esaltare o nascondere alcuni particolari e non una cosa bella in sé. Ricordati che l'uomo guarda il tuo corpo. Se la moda “impone” un modo di vestire che non ti sta bene devi decidere: Vuoi piacere alle tue amiche o ai maschietti? Se vuoi piacere alle tue amiche segui la moda, se, invece, vuoi piacere ai maschietti mettiti addosso ciò che ti sta meglio in funzione delle caratteristiche fisiche del tuo corpo.  

- Tettine anche non perfette senza reggiseno smuovono più "ormoni" di tutte le tette perfette con reggiseno. Voglio dire che l’obiettivo deve essere quello di dare più naturalità possibile al seno quindi generalmente lascia perdere reggiseni imbottiti o troppo modellanti.

- In linea generale la giovincella “scoperta” non fa mai un brutto effetto anche quando scopre parti del corpo non perfette. Teniamo però conto che, nel caso tu sia non proprio magra, i pantaloni a vita bassa creano un “effetto rollo” anteriore e laterale che non piace a nessuno. Ho sentito descrivere attrazione verso i dettagli più strani ma mai per i rolli.   Se poi i rolli vengono esposti da una maglietta corta peggioriamo la situazione J. Comunque vada una ragazzina può far tenerezza capendo che vuole aderire alla moda a costo di non fare un bell’effetto. Tratteremo più avanti l’effetto della “esibizione” nel caso in cui tu non sia più una ragazzina. 

- La “volontà” della donna di piacere lusinga l’uomo. La donna che lascia trasparire dall’abbigliamento una volontà di piacere al suo uomo o accompagnatore, lo dispone positivamente facendolo sentire importante.

Attenzione al termine, “volontà” non “necessità”, perché la volontà di piacere è una scelta, la necessità è una condizione. La volontà di piacere è un tuo piacere che, come dicevamo, lusinga l’uomo, la necessità di piacere mostra invece un tuo limite non un tuo pregio. Colei che ha qualcosa da dire o da dare che non siano le tette o il culo è meglio che eviti di sbattere in faccia al maschio tutta la “mercanzia” perché ottiene un effetto contrario a quello voluto. L’uomo dice che ci sono donne che, visto l’abbigliamento, se si scrivessero in fronte “Ho bisogno di maschio” risparmierebbero un mucchio di tempo e di soldi. Attenzione all’effetto! L’uomo interpreta l’abbigliamento troppo aggressivo nel seguente modo: se essendo così carina si deve mettere giù per forza da troiona è evidente che è una povera stronzona altrimenti non avrebbe bisogno di esagerare.  Non è un ragionamento a livello cosciente ma è condizionante. È chiaro che stiamo parlando di un problema che si pone a una certa età. A una molto giovincella, specie se carina, si permette tutto perché non si presume una grande malizia. A una certa età la decisa “esibizione” di parti del corpo specie se non particolarmente belle non dà un gran risultato.

Se il tuo uomo non è un bacchettone o un gelosone e ti dice che forse sei troppo nuda o troppo appariscente oppure “fuori luogo” forse sta cercando di dirti che rischi di passare per “bisognosa di maschio” e questo sputtana te e ovviamente lui.

- In linea generale troppa nudità infastidisce l’uomo. Quello che lui definisce “buttargliela in faccia” è solo un fastidio. Per carità gli arrapatoni saranno tutti tuoi ma gli altri istintivamente ti staranno lontano.  La nudità in se è una carta troppo semplice e troppo “violenta” da usare.  Meno scopri e meglio è. Se ti scopri troppo sei di imbarazzo, oltre a chi ti accompagna, anche a chi ti parla. Gli uomini se sei troppo nuda ci mettono un secondo ad appiccicarti in fronte “Ho bisogno di cazzo” e il tuo accompagnatore lo sa bene. Quello che è con te sa bene di passare per il “povero cornuto” perché è così che lui analizzerebbe la stessa situazione. Inoltre chi dialoga con te deve avere il diritto di girare lo sguardo dove gli pare senza che sembri che ti stia guardando qualcosa. Mi spiego: se fai di tutto per scoprire le tette chi ti parla dovrà stare attento a non portare lo sguardo in quella zona altrimenti sembra che ti stia guardando le tette e questa situazione è veramente fastidiosa per i maschietti.

 

A questo punto è chiaro che la scelta dell’abbigliamento deve essere fatta in funzione dell’obiettivo: Se sei “a caccia” la tipologia di maschietto che ti si avvicina è funzione di come ti poni.

Vuoi che tutti gli arrapatoni ti girino intorno come mosche al miele? Ok, allora devi fare più scena possibile. Il messaggio essenziale da lanciare è che hai bisogno di maschio.  In parole povere fai ricorso a quei capi che socialmente rappresentano la “disponibile” come autoreggenti, scarpe con tacchi impossibili, minigonne ascellari, calze a rete ecc. Trucco vistoso, non importa se ti sta bene o no, tanto è sufficiente far notare che ne hai messo tanto; il maschietto comprenderà che “hai bisogno” che ti giri intorno. Esponi parti del corpo anche se brutte: all’arrapato non interessa se sei bella, deve darti solo “due colpi”. Tu pensi di sedurlo buttandogli in faccia le tette in realtà quello che capisce lui è solo che, vista la tua tensione a buttargliele in faccia, hai sicuramente “bisogno di cazzo”. A questo punto bella o brutta che tu sia vai in un locale e ti troverai tutti i maschi attorno poi sta a te decidere da chi vuoi farti “attaccare” l’herpes J.

 Attenzione: dopo una certa età questo sistema non funziona più; se strutturi il tuo sistema di relazioni sulla “logica delle calze nere” (rif. Vasco J) con il passare degli anni diventerà sempre meno efficace. Purtroppo invecchiando sarai mediamente sempre meno attraente. Lentamente  la “leva sessuale” diventerà inefficace e se tu non te ne rendi conto in tempo cambiando “strategia”, avrai meno successo e ti troverai sempre da sola. Inoltre rischi di relazionare solo con maschietti con il “chiodino” e, cosa peggiore, finirai a pensare che tutti i maschietti siano uguali e vogliano “solo quello”.     Tieni conto, inoltre, che facendo trasparire che punti molto sul sesso corri il rischio che qualche maschietto ti stia lontano perché, come dicevamo, magari non lo espleta come ragionamento conscio, ma è evidente che se punti molto sull’immagine della “disponibile “ è facile che tu non abbia niente altro da dare.

Ora vediamo come fare nel caso in cui non ti interessi la quantità di maschi che ti gira attorno ma la qualità: vediamo come interessare chi ha alternative e non ha l’esigenza di un “buco” qualsiasi. J

Innanzitutto è meglio che non esageri nell’“esibire” altrimenti, come dicevamo, rischi di infastidire. 

Con questo non voglio dire che non devi stuzzicare il suo immaginario sessuale, anzi, ma con stile. Come dici?: fa caldo? J Ok. Allora assumiamo come regola aurea in un contesto cittadino di scoprire una parte del corpo per volta. Cerca di capire qual è la tua parte del corpo più bella e scopri solo quella. Puoi puntare sulla bellezza delle spalle, del culo, del seno, delle gambe ecc... insomma hai da scegliere J ma devi scegliere. Se puoi meglio tanta semplicità. La semplicità nell’abbigliamento è una garanzia. La semplicità ti espone poco al rischio di sembrare “bisognosa”. I vestiti che esaltano la bellezza cadono bene ma non sono troppo attillati. Si deve capire chiaramente che hai, poniamo un bel culo ma non c’è bisogno di far vedere i dettagli J. Allo stesso modo il pantalone può dimostrare con chiarezza che hai un bel pancino senza far vedere i contorni di “altro” J.  Il seno smuove più ormoni se coperto, ma naturale, cioè che esprime al meglio la sua forma. Reggiseno, se necessario, ma deve essere più leggero possibile. I davanzali con i sacchetti di carne appoggiati ed esposti non sono un seno; sono un’esposizione di lardo per la vendita. J Non parliamo del seno al centro della gola ingabbiato in un push-up. Il maschietto si chiede: “Se glielo sgancio cosa succede?" Le trovo per terra o partono nel muro? J Vanno bene anche i tacchi ma tieni conto devi esser in grado di portarli con tanta naturalità. Vedendo una poveraccia in difficile bilico su due “protesi” viene naturale pensare che necessiti di “qualcosa”. La vera bellezza è verità e armonia; non ha niente a che fare con l’altezza. Conosco delle bassine, che oltre a dimostrare dieci anni in meno hanno sempre “spopolato” alle feste. Quindi se il tacco ti serve per slanciare le gambe o tenere una postura migliore va bene, ma è tutt’altro che obbligatorio.

Poco trucco ben studiato. Punta sull’apertura degli occhi e luminosità del viso ma se devi rischiare, rischia di metterne troppo poco. La media degli uomini non ha mai apprezzato il rossetto contrariamente a quanto credono le donne. Il rossetto è sempre e solo servito per dimostrare il bisogno di maschio, non ad essere più bella.

Evita calze a rete e compagnia bella perché fanno parte di quel linguaggio che parla di “bisogno di maschio” e basta. Le gambe sono belle in se, non è che con le calze a rete diventino più belle. Il linguaggio funziona così: se non metti le calze fa caldo, se metti le calze fa freddo, se metti le calze a rete, visto che non servono a niente, vuol dire che vuoi dichiarare il tuo bisogno di cazzo: Così ragiona l’uomo.            

 

Per chiudere l’argomento abbigliamento vorrei sottoporti una mia riflessione. Poniamoci da osservatori a un matrimonio, una serata di gala o un qualsiasi avvenimento che richieda di adeguarsi allo schema sociale dell’abbigliamento. Siamo in luglio. Osserviamo lui: camicia, cravatta, giacca, pantaloni lunghi, calze, scarpe chiuse.

Osserviamo lei: tubino corto con spalline sottili, scarpe. Lui suda come un maiale ma non può vestirsi in altro modo, non gli è permesso. Lei mostra più corpo possibile. Tutto a posto! Sono entrambi “eleganti”! Tutto ok?

 Mah! Proviamo a chiederlo a due marziani atterrati per caso. Osserveranno che i maschi terrestri sono sicuramente malati. Hanno dei problemi alla pelle, è evidente che possono ricevere luce solo sul viso. Devono stare molto coperti e sudare, per cui è evidente che hanno qualche problema di regolazione della temperatura corporea. Le donne terrestri invece hanno molto caldo e hanno quasi tutte un problema di sviluppo agli arti inferiori, infatti necessitano di protesi con le quali hanno evidenti problemi di deambulazione. J

In realtà i marziani non sanno che nelle relazioni sociali terrestri l’uomo è tenuto a dimostrare quanto è ricco e la donna quanto è figa. La donna deve fare la sua parte e concorrere all’arredamento; l’uomo deve dimostrare di avere i soldi per un bel vestito. Tutto questo perché tradizionalmente la donna è solo un bell’oggetto da mostrare e deve essere scelta in base alla sua capacità di smuovere ormoni. L’uomo deve essere scelto in base ai soldi che ha.

Ecco perché una mia amica mi chiese “Come mai in alcune etnie gli uomini sono fisicamente più dotati che in altre?”. Forse perché nella tradizione di alcune etnie gli uomini non si mettevano giacca e cravatta alle feste e le donne potevano scegliere in base ad altri parametri che non fossero i soldi. La selezione naturale ha fatto tutto da sola. J

Insomma, divertiti pure con i vestiti, ma tieni sempre ben presente che non sei un oggetto al servizio degli uomini né un manichino al servizio della moda. Tu esisti anche senza far vedere qualcosa, esisti anche senza un coglione arrapato, esisti anche se esci senza l’ansia di far ingrifare i maschi.

Sii prima di tutto una persona perché solo in quanto tale qualcuno ti può desiderare.

 

 

La scelta dell’intimo.

 

Attenzione all'abbigliamento l'intimo! J Qui senza paura di sbagliare si può dire che gli uomini si possono dividere con una linea netta in due gruppi: gli estimatori di reggicalze, pizzi, calze a rete e quelli dell'intimo semplice quale mutandine e fascetta reggiseno bianche o rosa. L'uno viene colpito nella sua fantasmatica sessuale dalla donna "porcona" aggressiva, maschio-dipendente e accattivante, l'altro dalla donna "bambina" nel senso di tenera, dolce, appassionata. A chi piace un genere non piace l'altro e qui non ci sono regole di sorta per capirlo quindi, se ci tieni a piacere a qualcuno sarà meglio che tu vada prima sul discorso, posto che tu non ti senta a tuo agio solo con un solo tipo di intimo. Comunque sia massima attenzione, perché per l'uomo e, perché no anche per te, l'intimo ha un suo preciso significato: è l'ultima "parte" prima del "tutto" ovvero l'intimo è l'ultima "carta" da giocare. Quindi la più importante. In linea generale, a prescindere dalla "divisione" precedente, la fantasmatica dell'uomo medio è decisamente orientata verso i capi piccoli. Ovvero mutandine a vita bassa, reggiseni minimi ecc... 

Siamo un po' fuori argomento in questo capitoletto ma parlando di intimo non possiamo non terminare con la questione della depilazione. L'uomo medio è un po' restio a parlarne con te forse perché il maschio politicamente corretto deve solo dire che gli piacciono le tettone e basta ("deve": non è vero!). Il 90% dei maschietti adorano la depilazione pubica e in particolare, a livello statistico, la cosiddetta depilazione alla "brasiliana". Nota bene che non tutti te ne daranno soddisfazione a parole ma solo perché come ti dicevo, l'uomo medio cerca di comportarsi secondo gli schemi sociali da "macho". Il manifestare verbali attenzioni nei confronti dei dettagli del tuo corpo, che non siano le tette, socialmente sembra togliergli "mascolinità".    Tu come regola riguardo alla questione della depilazione tieni sempre questa: Se il maschietto non dice chiaramente che non gli piace vuol dire che gli piace parecchio. N.B. Il restante 10% ci tiene molto al “pelo” per cui stai in campana. J  

 

 

La bellezza del viso.

 

Qui abbiamo poco da scoprire: Tecnicamente la bellezza del viso è quella che è. Dipende da lineamenti e forme; cose non nascondibili e non modificabili. Certo con il trucco qualcosina si può fare, ma onestamente vedo più femmine imbruttite e involgarite dal trucco che abbellite.

Ci vuole moltissima prudenza; meno trucco usi meglio è. Un po’ di trucco sopratutto agli occhi è importante, ma veramente limitato a dare una sensazione di “cura “. Rossettazzi pesanti non hanno mai trovato estimatori tra i maschietti, che io sappia. Se proprio devi, un lucidalabbra viene tollerato.

Purtroppo il viso è quello che è, e più insisti a cercare di modificarlo e più rischi di far più danni che altro. Incaponirsi nel nascondere difetti del viso quali, ad esempio, orecchie a sventola o altro, toglie naturalezza, quindi bellezza. Il cercare di nascondere difetti del viso, dai più piccoli ai più grandi, produce un effetto falso che imbruttisce molto di più del difetto stesso. La chirurgia plastica ormai è in grado di far sparire con un buon successo cicatrici di tutti i tipi ma, nel caso tu non riesca ad eliminarle, evita di nascondere forzatamente creando un effetto innaturale. L’umano ha paura dell’ignoto. Esponi i difetti del tuo viso in buona pace e naturalezza perché avranno maggior probabilità di essere elaborati e magari amati, di atteggiamenti innaturali e incognite che spaventano chi ti sta di fronte più di qualsiasi difetto evidente.  

Un coronamento di bei capelli folti e lunghi, è l’unica cosa che puoi fare per aumentare la bellezza del tuo viso oltre alla chirurgia plastica.

Tieni sempre presente che tre quarti della bellezza del viso sta nello sguardo, nel sorriso e nell’interpretazione; tutte cose che non hanno nulla a che vedere né con il trucco né con la chirurgia estetica.

Il sorriso è fondamentale: Il sorriso comunica benevolenza e rappresenta una bella persona e spesso una persona saggia. Lo sguardo curioso, attento e profondo, quello che in gergo si definisce “occhio lucido”, è un’altra importantissima caratteristica di bellezza di un viso, alla quale normalmente si associa anche l’età di una donna.  Puoi farti disegnare gli occhi da Giotto J ma se i tuoi occhi sono spenti rimarranno tali.

Il sorriso e il tuo modo di guardare, di porti, non si possono truccare ed è proprio per questo che possono trasmettere l’essere una bella persona. Quando una persona è una “bella persona” gli si perdonano tanti difetti fisici; la si guarda in un altro modo, la si sente in un altro modo; tende a piacere prescindendo dalla bellezza tecnica.

 

 

I tatuaggi e il piercing.

 

Parlando di come l’uomo percepisce la bellezza del corpo femminile non possiamo fare a meno di dedicare due righe ai tatuaggi e al piercing. La moda di disegnarsi qualcosa sul corpo, bucarsi o praticarsi mutilazioni è antica e viene oggi riproposta al fine di sentirsi in qualche modo alternativi. Mi premeva solo farti sapere cosa ne pensano i maschietti perché tu ti possa regolare. Ribadisco che i maschietti, come al solito, guardano il tuo corpo e non altro. Ho fatto una piccola indagine tra maschietti tra i quindici e i 40 anni e il risultato a me non sorprende ma potrebbe sorprendere te.

Un venti per cento dei maschietti apprezza tatuaggi molto piccoli in posti non intimi e tollerano ma a fatica i tatuaggi grossi. È chiaro che il problema del maschietto sono gli ormoni, J e non c’è ormone che si smuova per il draghetto sul pancino. Dopo tutta la fatica che ha fatto il maschietto per poter accarezzare il tuo pancino si trova a dar le coccole a un draghetto, non che lo debba ammosciare necessariamente ma di sicuro non gli fa un gran piacere. Non parliamo dell’agguantare le ali dell’aquila al posto delle tue chiappe o il serpentello al posto delle tette J. Non è che abbia paura di essere morso J, semplicemente quello che vuole e desidera è il tuo corpo. Il maschietto è attratto dal colore della tua pelle, e sogna di baciarla tutta senza trovarsi a slinguare con un draghetto J. Nota bene che in questi posti intimi è compreso il collo perché è uno dei posti che il maschietto bacerebbe volentieri.

Il 79 percento dei maschietti non tollera tatuaggi grandi che definiscono devastanti e tollera i tatuaggi piccoli. Un tatuaggio che ricopre un intero braccio o l’intera schiena di fatto toglie al maschietto ciò che preferisce: la tua pelle ed è ovvio che la prenda male quando gliene nascondi un pezzo. Lui i quadri preferisce guardarli appesi al muro J. All’un per cento piacciono perché sembra che “fanno molto troia”. Vedi te. J

Il discorso sul piercing non è molto dissimile da quello per il tatuaggio. Il piercing alla media dei maschietti fa lo stesso effetto di un grosso neo. Mi spiego. Il maschietto durante l’atto sessuale deve fare attenzione a non agganciarti J, teme di farti male per cui lo slancio in certi momenti viene un po’ “castrato”.

Ho voluto affrontare l’argomento per dirti una cosa semplice e chiara: se per caso ti fai tatuaggi o piercing convinta che potrai piacere di più a un uomo lascia perdere perché per ben che vada l’uomo ne sarà indifferente e se va male non gli piaceranno. Se invece li fai per te e li faresti anche se vivessi in un’isola deserta, allora fai pure. Tieni conto che a sessant’anni li avrai ancora, potrebbero non piacerti più e non ci potrai far niente. Pensa povero aquilotto che fine farà quando si raggrinzerà tutta la pelle J.

 

La bellezza e le etnie.

 

La globalizzazione in atto con i suoi movimenti di cose, persone e culture mi impone di fare una riflessione sulla triste globalizzazione dell’aspetto e della bellezza. Prima però vorrei fare un’osservazione su questa multiculturalità di cui si parla tanto. In teoria lo spostamento di persone nel mondo dovrebbe dar luogo a un incontro tra le varie culture che dovrebbe far emergere da ogni cultura i lati migliori. In alternativa potrebbe contribuire alla creazione di una non cultura, ovvero di una situazione in cui ognuno è e vive come gli pare, avendo la società superato la necessità di una cultura comune vista come omologazione tra simili e differenza da altri. Io ho la pessima sensazione che, invece di trasferire il meglio, ogni cultura stia trasferendo il peggio. Inoltre sembra che ogni “sistema culturale” stia reagendo alla globalizzazione con un arroccamento che provoca una regressione del suo sviluppo in termini di apertura mentale. Il tutto salvo una tensione all’omologazione televisiva che sta diventando il cancro del pianeta. La produzione televisiva occidentale sta invadendo tutto il pianeta esportando il peggio della nostra cultura. I valori predominanti della nostra cultura rilevabili dai film sono: stupidità, violenza, corruzione, rampantismo e oggettivizzazione della donna. In particolare la donna dei film deve darla a tutti, deve far vedere il culo, deve essere maleducata, ignorante, irrispettosa, stronza e modaiola.  Il fatto in se non è il massimo ma il peggio deve ancora arrivare. Il nostro modello televisivo in quanto “ricco” viene percepito da molte culture come “vincente” creando devastanti tensioni all’emulazione specialmente nelle nuove generazioni che non hanno ancora gli strumenti per elaborarle. A questo punto finisci a vedere giapponesi a Tokio vestite hip-hop che è una moda delle afroamericane e fin qui tutto bene: Quanti afroamericane hai visto a New York vestite da giapponesi? J Fa ridere l’immagine vero? O quanti afroamericane hai visto almeno emulare la signorilità, la  cortesia e la gentilezza delle donne giapponesi? Fa ridere anche questa immagine? Non è un problema ormai trovare a Mosca russe vestite Armani; il problema è trovare delle italiane a Milano che emulino la profondità culturale delle russe.  Mezzo mondo segue le nostre mode ma noi in che cosa imitiamo loro? Se andiamo avanti così tra cento anni avremo un pianeta tutto uguale, giacche e cravatte cercheranno di fottere il prossimo in nome del profitto e chiappe e culi di donne spopoleranno in tv. Sarebbe questa la prospettiva multiculturale? Per adesso donne cinesi fanno a gara a rifarsi gli occhi all’occidentale e questa è la più grande bestemmia sulla femminilità che ci si potesse inventare.    Ovviamente nessuno si può sognare di dire se in linea oggettiva sia più bella la donna di un’etnia o di un’altra ma si può dire che non ci siano etnie che abbiano qualcosa da invidiare ad altre. Trovo notevoli i modelli della bellezza femminile di ogni cultura e di ogni paese e saranno sempre belle purché rimangano tali. Dalla “Persia” all’Asia le donne non hanno nulla da invidiare alle occidentali. Tornando all’esempio la donna asiatica è bellissima in quanto tale: nel nostro immaginario è riflessiva, riservata ma sorridente, minuta e adorabile. Qualcuno mi spiega che bisogno ha questa femminilità di scimmiottare il modello televisivo occidentale? Come fanno a sembrare tanto “fighe” idiozie come la moda autoreferenziata o la bagnina tettona? Cosa c’è di tanto affascinante nel camminare su una passerella? Camminare su una passerella non è figo. É un lavoraccio in cui vendi qualcosa che non dura più di qualche anno spesso scendendo a più di un compromesso.

Purtroppo in molti paesi sta facendo “figo” ciò che è occidentale. In questo c’è l’emulazione di due colossali idiozie: la prima è “far figo” che è profondamente radicata nella nostra ignoranza e la seconda è lo scimmiottare il nostro peggio.

Tieni conto che la più bella interpretazione di donna degli ultimi 15 anni della storia del cinema l’ha regalata proprio un viso orientale: sto facendo riferimento a Bai Ling, nel film con Richard Gere, “L’angolo rosso”.  Bellissima, umile ma combattiva, riservata ma seducente, saggia e intelligente, la figura femminile dell’avvocatessa interpretata da Bai Ling è veramente notevole.

Per la cronaca sembra che le modelle più ricercate in questo periodo siano proprio cinesi del nord, per cui, cara cinese, tienti i tuoi occhi perché sono belli così, e se ti riesce evita di scimmiottare il peggio delle occidentali, perché non farai altro che rovinare la tua bellezza e la tua femminilità.

E’ curioso: Nelle produzioni cinematografiche fantascientifiche vediamo spesso ambienti dove convivono esseri con fattezze fisiche, culture e abbigliamento molto diverso ( Bar del tipo Guerre stellari). Ora dimmi: Hai mai visto qualcosa di simile? Io più il tempo passa e più vedo individui di diversa etnia ma con stesso abbigliamento e stessa testa di cazzo tutta occidentale. In questo senso mi piacerebbe capire il perché non potrei io una sera uscire vestito in kimono a Milano ma un Giapponese potrebbe a Tokio uscire tranquillamente in giacca e cravatta. Eppure dovrebbe essere la stessa cosa ma io finirei con un trattamento sanitario obbligatorio, il giapponese in giacca e cravatta no. Bella roba. J Eppure il kimono è molto più figo! J

 

 

Chi piace all'uomo?

 

Ormai da anni cerco di dare una risposta a questa domanda ma continuo a scontrarmi con i grossi limiti dell'uomo medio che abbiamo già descritto.

L'uomo medio dice sempre che è bella la donna con cui sta parlando ( Es. " Sei bellissima"), cerca di essere politicamente corretto dicendo quello che dicono tutti (Es. "Mi piacciono le tettone"), non sa cosa gli piace perché il suo unico problema è semplicemente quello di trovare qualcosa che sia disponibile (Es. Quella ci sta!), non è un cultore della femminilità per cui non sa proprio ciò che gli piace (Es. "L'amplesso vero lo prova davanti alla tv quando la sua squadra segna".)

Talvolta vedi l'uomo che è innamoratissimo di una donna che non risponde minimamente a quelli che erano i suoi gusti dichiarati e allora pensi: " Ah, l'Amore!"...  niente di più sbagliato! J Quella è la donna che risponde perfettamente ai suoi "gusti", solo che non lo sapeva!

In questo contesto è quasi impossibile cercare di capirci qualcosa, a titolo di intrattenimento ti riporto, il più possibile fedelmente, un paio di discorsi tra maschietti così simili tra loro e così allucinanti che mi hanno colpito.

Tempo fa, in un ristorante ero da solo a un tavolo e nel tavolo a fianco si è seduto il classico gruppo di sbiaditi impiegati in pausa pranzo. Si siedono al tavolo presi da un’animata discussione sulle caratteristiche fisiche delle donne che per loro erano belle. Erano cinque persone in tutto e quattro in particolare erano molto d'accordo sul desiderare tette enormi culi giganti, un po' di "carne da toccare" e via dicendo... Visto che il quinto non interveniva uno di loro gli chiese come mai stesse zitto.

Il quinto rispose che aveva dei gusti così "banali" che non meritavano la loro attenzione...  il collega insistette per saperli, quindi disse timidamente: "Mah, ragazzi, io ho dei gusti banali...  a me piacciono le donne magre, fisico ben disegnato, tettine anche piccole ma belle e con dei bei capelli lunghi e ricci”. 

Risposero tutti in coro: "E grazie...  a te piacciono le fighe!!!!"

Lo sconvolgimento del "quinto" era minore solo al mio. Dopo una pausa imbarazzante disse: " Ovvio che mi piacciono le fighe (Le belle) ... ma scusate, a voi piacciono i cessi ( Le brutte) ?" Seguì un altro silenzio imbarazzante per interrompere il quale uno dei quattro se ne uscì con: "Eh, ma quelle che dici tu mica cagano!"

Altro episodio di ordinaria follia l'ho vissuto ad un bancone di un bar aspettando un’amica. Di fianco a me c'erano sei avventori impegnatissimi nella stessa discussione della vicenda precedente. Naturalmente drizzai le antenne. J

Dall'altra parte del banco la barista (graziosa, grassottella con tette medio-grosse ben esposte) interveniva nella loro discussione. Tutti che volevano tette giganti, "carne" ecc...  Nel frattempo arriva un tipo appena entrato chiaramente amico del gruppo dicendo: "Ma volete mettere una bella tipa alta magrissima con tettine e culetto belli piccolini e duri... mmmh" e il gruppo lo apostrofò in tutti i modi dicendogli in sostanza che non capiva un cazzo. Nel frattempo la barista si allontana per dar retta a un cliente...  Ad un certo punto (l'ultimo arrivato era in piedi e dava le spalle alla porta) assisto alla stessa scena del film Grease quando arriva la Olivia (Sandy) trasformata.

Ognuno del gruppo dei "seduti" allucinato tocca la spalla dell'altro finche tutti e sei si girano  guardando una tipa appena entrata ed esclamando tra loro: "Guarda che figa!".   Facevano riferimento a una tipa appena entrata che tenterò di descriverti più tecnicamente possibile: altezza circa 1,65 peso 40/42 chili, misura di reggiseno prima coppa A capelli biondi lisci lunghi fino al fondoschiena.

Il tipo in piedi si girò e probabilmente non vedendo alcuna che rispondesse ai loro canoni di bellezza si rivoltò verso il gruppo chiedendo "Ma chi cavolo state guardando?" Risposta: " "Ma come, sei cieco? Quella figa con la giacca rossa!"  Il tipo in piedi  alterandosi  in viso dice:  "Ma perché cazzo dite che è figa che non c'entra niente con le stronzate che avete detto fino ad adesso?"  Risposta del gruppo: "Eh ma quella è figa!" Nel frattempo tornò la barista,  tutti si zittirono e timidamente rincominciarono a parlare con la barista "tettona" di quanto a loro piacessero le tettone.

Difficile da queste “esperienze”, tutt’altro che rare, riuscire a capire cosa cavolo vogliano, o meglio, sembra di capire che vogliano solo scopare. J

Tornando su osservazioni precedenti, la maggior parte dei maschietti vogliono solo scopare, ma noi stiamo cercando una risposta alla domanda “Chi piace all’uomo?” e per cercare di dare una risposta proviamo ad approcciare l’argomento da un’altra angolazione.

La maggior parte delle donne invecchiando ingrassa. Se questo “invecchiamento ieri avveniva tra i venticinque e i quarant’anni oggi questo “invecchiamento” avviene tra i nove e i dodici anni J. La schiera di maschietti incazzati per l’inciccionimento della popolazione femminile è sempre più folta ma sempre silenziosa.

Un mio caro amico mi usa ripetere che l’uomo è “onnivoro”, che è un modo di dire per rappresentare una realtà dove l’uomo medio non si pone il problema della bellezza femminile, “mangia quello che c’è”, “ciò che è disponibile”. Il concetto è corretto, ma noi vogliamo sapere cosa preferisce “mangiare” chi vuole scegliere il menù. Se è vero che fino a ieri l’uomo “agguantava” quello che c’era, perché l’offerta era scarsa, oggi può scegliere. Noi vogliamo sapere cosa sceglie chi vuole scegliere. Il mondo maschile si divide in due gruppi: “A me piace toccare un po’ di carne” e “a me piace magra”.

Coloro i quali vengono attratti dalla “carne”, mediamente non lo sanno ma non sono a caccia della ciccia in se. Sono attratti da forme morbide nel senso di ben formate, dure, non dei rolli. Sono gli amici delle tettone ma che stiano in piedi. Come? A quarant’anni non stanno più su? Ovvio, naturale direi. J

Comunque la giri i maschietti fanno sempre riferimento alla bellezza delle giovincelle. Quando i maschietti parlano di gusti stanno sempre facendo riferimento allo stereotipo della donna giovane. Non si pongono il problema della vecchiaia; stanno esprimendo un giudizio fine a se stesso, senza un senso evolutivo.

Coloro i quali vengono attratti dal disegno del corpo femminile, quindi dalle “magre” mediamente non lo dicono, preferiscono il silenzio.

Il fatto è decisamente curioso e diventa ancora più curioso se analizziamo la “scelta”. Coloro che parlano di “carne” tendono ad essere molto più “onnivori” di coloro che parlano di magrezza. Voglio dire che coloro che sviluppano la loro fantasmatica sessuale sulla base del corpicino magro tendono a “scegliere” molto di più degli altri: Tendono a rifiutare “l’offerta” da parte di chi non corrisponde ai loro gusti.  

Per indagare al meglio la questione, continuiamo a mettere sul piatto argomenti curiosi: proviamo ad analizzare le critiche.  Faccio riferimento alle critiche sociali medie: Quando un amico o un’amica si può permettere di criticare il peso? Quante volte si è sentito due amiche che si incontrano dopo, poniamo, un anno e si dicono “Cara ma sei proprio cicciona! Quanto sei ingrassata? Ma non stai bene, devi mettere giù qualche chilo. Così ti si vedono i lardelli non va bene”. Mai ?!?!?  Mai sentito?! Quante volte hai incontrato un tuo amico e ti ha detto: “ Ma cosa combini? Ma quanto sei ingrassata ? Minchia ma quanto mangi?” Mai?!?! Mai sentito? Ovvio, dirai, ma la gente si fa i cazzi suoi. Ma chi li avrebbe mai autorizzati a criticare il tuo peso?!? Tutti: dipende dal peso. J

Cambiamo in maniera speculare le affermazioni:    “Cara, ma ti trovo proprio magrissima!  Quanto sei dimagrita? Ma non stai bene, devi mettere  su qualche chilo. Così ti si vedono le ossa, non va bene”. Quante volte hai incontrato un tuo amico e ti ha detto: “ Ma cosa combini? Ma quanto sei dimagrita? Minchia ma non mangi più?” Quante volte le magre si son sentite dire queste cose; quante volte le hai sentite dire alle tue amiche magre. Eppure secondo la nostra logica la gente dovrebbe farsi i cazzi suoi. Ma quando ingrassi se li fa; quando dimagrisci no. Eppure si tratta della stessa cosa: qualche chilo in più o in meno. Forse quando ti dice che sei dimagrita presuppone un complimento altrimenti non si spiega perché si sentirebbe autorizzato a fare una critica. In opposto non si spiega perché quando ingrassi tacciano tutti: amiche e amici.

Quando dimagrisci anche l’ultima stronza che non ti sei mai cagata si sente in  diritto di farti una critica. Perché è invidia, ed è chiaro, altrimenti tacerebbe come fa ogni volta che ingrassi.

Curioso, eppure fottutamente reale, quando ingrassi tutti tacciono, quando dimagrisci tutti parlano: Ti vogliono tutti bene o c’è qualcosa di diverso sotto?

Mah, ricordi quando parlavamo della mancanza di un consigliere sincero? Sai quante volte mi è capitato di sentire maschietti elucubrare sul mollare o non mollare la tipa che stava ingrassando? Il bello è che non si sognavano minimamente di dirle qualcosa. Alla mia domanda: “Ma non fai prima a dirle di smetterla di ingrassare?” mi rispondevano “Non si fa !” Cosa cazzo significa che “non si fa”? Si molla una persona perché ingrassa ma non le si dice niente. Ma cazzo, non ci si voleva bene una volta?! J Addirittura si fanno paranoie sul peso della sorella maggiore di lei o della madre ma non osano dirle niente. Trovandomi da essere, per quanto parzialmente, confidente sia di “ lui” che di “lei” mi sono trovato in situazioni in cui qualsiasi altro, avrebbe cambiato pusher. J

Lui veniva a lamentarsi che lei si stava sfondando di ciccia. Lei stava ingrassando, io mi permettevo di farglielo notare e le chiedevo se lui “gradiva”. Lei mi rispondeva che lui le aveva detto che le piaceva così. Sì ma così come? O lui aveva pinocchiato o lei non aveva capito un cazzo della risposta. Come si chiama questo gioco L? Lui la voleva mollare, o era a caccia di un'altra, perché lei si stava appesantendo e lei era convinta di piacergli “così”. Il momento più allucinante di queste vicende è il “dopo”: Lui la molla e lei inizia a colpevolizzarsi per un milione di cose nelle quali c’è tutto l’immaginabile tranne l’unico vero motivo: Il peso.

Carissima, il 95 percento degli uomini ti dirà sempre che gli piaci “così” perché non fa parte della loro cultura dirti altrimenti: questo è il contributo maschile alla bellezza femminile. L

Quando sei sfondata ti mollano, ma non si sognano minimamente di contribuire alla tua soddisfazione di “essere bella”. Per loro è più semplice mollarti per una più magra. Sì, la famosa amica secca, quella un po’ strana, quella che “cos’abbia di bello non si capisce”; si capisce, si capisce! J Basterebbe guardarsi intorno invece di ascoltarlo quando ti dice che vai bene così. “Vai bene così” significa: “Io ho un’esigenza fisiologica e la devo espletare e per questo mi vai bene tu”. Nel caso invece lui abbia la fottuta intenzione di scoparti con grande piacere reciproco per tanti anni, non ti dirà che “vai bene così”. Certo, dovrà mettere in gioco il rapporto e questo non gli conviene; quando sarai sfondata ne cercherà un'altra e risolverà il suo problema, ma creerà a vita il tuo. Oltre una certa età accumuli di ciccia diventano ingestibili, non potrai più tornare indietro ma questo a lui non interessa, non è un problema suo. Alla faccia dell’amore! J

Per cercare di chiarire al meglio la questione magra o grassa proviamo a porla a maschietti isolati, a tu per tu, e ascoltiamo e analizziamo le ricorrenti argomentazioni degli insoddisfatti:

- “ Non si trova una veramente magra in giro che non sia assieme a qualcuno”.

- “Dove sono, di sera, le magre che si vedono in giro in centro di giorno”.  Fatti un panorama in un locale qualsiasi, screma coloro che sono troppo giovani per avere una casa dove stare e fai una statistica delle magre libere presenti.  

- “Perché cazzo dicono tutti che vogliono la “carne” e le puttane magre devono costare il doppio o il triplo delle grasse?”. Commento tipico del puttaniere. Scriverò più avanti dell’uomo e della prostituzione, per adesso limitiamoci a discutere l’affermazione. Provando a consultare i conoscenti puttanieri dichiarati mi danno conferma della cosa. Mi rimane però un dubbio: Perché la maggior parte delle prostitute che vedo in giro per la strada la sera, non sono propriamente magre? Ho cercato contatti diretti e alla richiesta di spiegazioni mi sono sentito rispondere in tutta semplicità: “ Ma se ero magra lavoravo in strada? Me ne stavo in casa al calduccio con i miei clienti. Noi si lavora solo con quelli che sono alla frutta” “Eppure delle magre in giro ci sono…” obiettai.  “Sono delle extracomunitarie appena arrivate che non conoscono la lingua per cui non riescono a farsi una clientela fissa. Appena parlano decentemente la lingua si trovano uno da sposare oppure lavorano in casa”.

- “Perché ‘sti stronzi sposati, invece di rompere i coglioni alle poche fighe rimaste in giro non fanno dimagrire la moglie?“ Non ingenerasse tristezza sarebbe una bella battuta! J

- “Perché quando vado a cercare di beccare qualcosa in internet non trovo niente di magro”? Dopo aver ripetutamente colto questa lamentele ho deciso di dedicare un po’ di tempo alla sua verifica.  Su segnalazione di un lettore del mio sito ho trovato un sito dove si cerca “l’anima gemella” dove ci sono chiavi di ricerca tipo peso, altezza, lunghezza e colore capelli, eventuali figli ecc. Ritenendo il “serbatoio” di dati una buona base statistica ho provato a fare un’analisi del numero delle “single” presenti variando i parametri del filtro. Le donne, per esempio, sono convinte che la loro bellezza dipenda molto dall’altezza. Variando i parametri altezza i risultati ovviamente variano agli estremi diminuendo, ma nella stessa percentuale, tra basse e alte. Potremmo affermare che la percentuale di single “in cerca”, alte e basse, è la stessa. Altre donne invece son convinte che avendo figli fanno fatica a trovare un uomo. Impostando un’età di 45 anni dove possiamo dire che metà delle single ha figli e lasciando liberi altri parametri la quantità di donne single con e senza figli è la medesima. Questo ci dovrebbe portare a dire che il “non trovare” non dipende dall’avere figli o meno. Curiosamente variando il parametro peso, stabilita un’altezza media, ho osservato come il numero delle risultanti aumenta di poco aumentando il peso e diminuisce drasticamente diminuendolo. Per cui possiamo concludere che o le magre non hanno simpatia per internet oppure trovano compagnia più facilmente delle altre. J ( Il tutto va preso con il beneficio di inventario come vanno prese tutte le statistiche. J )

- “A mia moglie stanno crollando le tette (o sfondando il culo)”. Queste sono le uniche lamentele che, coloro ai quali piace la “carne”, fanno spesso. Mi sembra un’ovvietà ma non è facile spiegarla loro.

Insomma qualsiasi generalizzazione ha i suoi limiti ma potremmo concludere che, tra gli uomini che scelgono, (Non si “fanno” la prima disponibile) sembra più ricercata la donna “leggera” ma rigorosamente non si dice, perché “non si fa”. Il perché “non si dice” non si sa, ma tant’è che “non si dice”.  Come siamo messi”!?!?! J

- “Al sud piacciono le donne grasse ma solo alle suocere”. Dobbiamo aprire una tristissima parentesi fottutamente contemporanea che contribuisce a chiarire la situazione. Nelle cittadine del sud Italia persiste una vecchia tradizione culturale che obbliga le donne sposate ad ingrassare. Una ragazza piacente si sposa con un uomo a cui lei piace “leggera”. Dopo il matrimonio, il contesto sociale costituito da vicini e parenti, inizia a “lavorare” su di lei dicendole che è troppo magra. Il permanere della sua magrezza porta il vicinato e il parentado a pensare che lei stia ancora tentando di piacere all’uomo. La cosa mi sembra logica; sposata o no cerchi di continuare a piacere a tuo marito. La cosa è logica ma non è socialmente accettata. Il sociale ti accetta solo se sei sessualmente “fuori uso” che si traduce in “grassa”.  Dopo sposata, in molti contesti del sud contemporanei ti trovi mamma, suocera e amiche che ti “gonfiano” perché devi ingrassare, altrimenti “non va bene”. Tu ti piaci magra e sai che a tuo marito piaci così per cui continui ad evitare di ingurgitare schifezze per ingrassare salvando la tua salute e il rapporto sessuale con tuo marito. Fallito l’attacco diretto comincia quello indiretto: Parenti e amici cominciano a lavorare ai fianchi tuo marito. La schiera di parenti grasse non accettano proprio che tu non rovini la tua forma fisica e la tua salute come hanno fatto loro e mandano alla carica i loro mariti. Tuo marito comincia ad essere assillato da parenti e amici che gli fanno notare che tu, sua moglie, continuando ad essere piacente, ovvero “non grassa”, dimostri di non essere né brava moglie né brava madre.   A questo punto lui ti chiede il “pegno d’amore”chiedendoti di ingrassare di una ventina di chili, avrai problemi fisiologici vari, ma l’apparenza della famiglia è salva. Tu ti togli dal “mercato”, sarai inguardabile in costume, e tutta la sacra famiglia sarà contenta. Tuo marito non avrà problemi; potrà sempre deliziarsi guardando un’altra giovincella magra. Magari ci farà anche altro ma, quando lo scoprirai, non provare a lamentarti. Le tue parenti ti diranno che è normale, che devi tollerare, che è tuo dovere accettare il tradimento perché tu ormai sei madre, moglie e, tra l’altro, fuori mercato. Ti hanno sfondato apposta per toglierti qualsiasi alternativa; per limitare il tuo potere contrattuale. Il tuo incremento di peso con la conseguente deformazione cellulitica non ti lascia alcuna scelta; o ti tieni il fedifrago o rimarrai da sola. Nel caso tu scelga di dare un calcio in culo a tuo marito, che ti ha portato a casa l’ennesima malattia venerea, tutte le tue parenti ti odieranno perché non sei stata capace di tollerare quello che loro hanno tollerato. Hanno “infibulato” me e io “infibulo” te: lo schema è sempre lo stesso, poi ci incazziamo con le islamiche.  Contrariamente a quel che si crede, al sud non piace la donna grassa, piace la nuora grassa, riflettici bene perché questa affermazione contiene una tragica verità. E al nord? Al nord la questione viene affrontata in modo più politicamente corretto. Se sei sposata, arrivata a una certa età se non ingrassi cominciano a dire che sei malata psichicamente o fisicamente: la pressione è meno forte che al sud ma l’obiettivo è molto simile. L

A corollario di questo discorso puoi notare che, storicamente anche la “scienza” conferma che la donna “deve” sfondarsi invecchiando. Geniale! J La prima ricerca che, coraggiosamente, afferma che la donna non  è destinata a “sfondarsi” è del 2010. Siamo messi bene.

 

Non gli piaci. E chi se ne frega?

 

A questo punto mi sembra il caso di provare ad osservare la bellezza da un'altra angolazione. Qualcuno cerca di elevare la bellezza esteriore a necessità, perché dice che chi non è bello non viene accettato. Non ti fare fregare. È un altro tentativo di condizionamento.

Essere bella deve essere un piacere mai diventare una necessità. Se credi a quelle cazzate, e vivi la vita ponendo la bellezza come la cosa più importante, finirai ad avere dei problemi. Invecchiando necessariamente la bellezza decadrà e non sarai in grado di accettarlo. Strutturando il tuo sistema di relazione sociale solo sulla tua bellezza, prima o poi ti troverai sola e non capirai il perché. La bellezza deve essere un gioco, cioè qualcosa che da piacere e soddisfazione, non altro. È la bellezza interiore che dura nel tempo e che ti permette di avere una vita equilibrata e gratificante a livello sociale. Se qualcuno non ti accetta perché non sei “bella”, secondo te vale qualcosa? Se proprio mi devo sbattere per essere accettato mi sbatto per essere accettato da qualcuno che stimo, non da uno limitato e superficiale/a. Chi accetta gli altri in base alla loro “bellezza” è perhcèha dei gravi problemi di autostima; stanne lontano!

Vogliamo invece parlare del sacrosanto diritto, per esempio, di avere dei gusti? E del diritto di “non piacere”?   La radice dell’avere dei gusti sta nell’apprezzare le differenze; l’essere differenti non significa che ci manchi qualcosa. Posto che una persona abbia fatto un ragionevole sforzo per non fare proprio “schifo” J, se non è “bella”, nessuno può toglierle qualcosa, e se qualcun'altra un ragionevole sforzo non lo fa? A maggior motivo non dovrebbe essere “toccata” dal “non piacere” proprio perché ritiene che le cose importanti siano altre.

Si può avere dei bellissimi rapporti affettivi non basati sul sesso, anzi, forse sono i rapporti affettivi migliori. Certo che poi non bisogna guardare a cosa manca sessualmente ma a cosa si ha a livello affettivo.

Nota, tra l’altro, che è statisticamente obbligatorio essere anche colei che non piace e, credimi, capita anche a quelle che chiami superfighe. Ho bestemmiato? No! Ci sono “superfighe” che tanti uomini non toccherebbero con un bastone perché c’è un limite alla “insulsità”. Esistono donne che sono così esclusivamente proiettate alla “bellezza” che molti uomini le commentano: “Se proprio me la metti giù posso anche darle una ripassata ma non mi ci far parlare… J “. Fraseggio tipicamente maschile per indicare una bellezza tecnica della quale possono “subire attrazione” ma con la quale non vorrebbero mai “avere relazione”: una bellezza che non “merita” alcun sforzo.

Per concludere vorrei osservare che dovrebbe anche diventare più semplice dirsi “non mi attrai” senza che qualcuno debba sentirsi offeso. Normalmente si gira attorno al problema inventandosi un mucchio di palle di tutti i tipi cercando di tenere lontano l’avanzante pretese. Tutte quelle palle tipo “esco da una storia di tre anni con un tipo”, “non voglio sentirmi legata” (cit. Cara ti amo, Elio e le storie tese) fanno solo perdere tempo ma creano negli altri più problemi di quelli che si vorrebbero evitare.

Insomma “essere fighe” non deve essere una necessità, casomai un piacere. Tutte balle? Pensa che le tre ragazze più “brutte” fuori che ho conosciuto nella vita, sono sposate da anni con uomini belli, tutt’altro che poveri e tutt’altro che stupidi. Miracoli? No! Erano brutte solo fuori e di gente che riesce a prescindere dalla bellezza esteriore ce n’é tanta. Viceversa ne ho conosciuti veramente pochi che riescano, nel tempo, a  prescindere da quella interiore.

 

 

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