L' Amicizia tra uomo e donna.

 

Da una conoscenza può scaturire un’amicizia. Mi risuona una storica domanda: “Esiste l’amicizia tra uomo e donna?”. Purtroppo bisogna rispondere con una domanda: “Hai amicizie?” Perché è evidente che se non hai la fortuna di avere degli amici del tuo sesso difficilmente potrai averne dell’altro.  Hai avuto  hai la fortuna di incontrare un uomo che ti approccia da amico? Tientelo caro!  Di fatto l’amicizia tra uomo e donna permette a livello sociale tutto , al limite anche la convivenza, tranne il sesso. Sostanzialmente soddisfa il bisogno di compagnia e di affetto. L’amicizia tra due persone di sesso diverso è qualcosa di più ma è più difficile da creare e da conservare. Sostanzialmente una amicizia tra due persone di sesso diverso è una amicizia particolare in quanto è socialmente una relazione senza innamoramenti e senza sesso. . Vere amicizie con persone di sesso opposto sono prerogativa di persone serie dotate di grandi capacità affettive poiché necessitano di essere gestite nella massima stima reciproca e governate da un affetto “gestito”. Solitamente è abbastanza difficile che in due persone di sesso diverso ove si sviluppi stima e affetto non nasca nient’altro. Questa condizione si verifica quando ci sia una seria incompatibilità fisica, caratteriale o di stile di vita che blocca l’evolvere del virus innamoramento.

Un'altra condizione che blocca lo sviluppo del rapporto all’amicizia è il fatto che uno dei due sia sentimentalmente impegnato con qualcun altro. Questo caso è più difficile a verificarsi perché in media la pochezza e l’ignoranza del partner tende a ostacolare il mantenimento dell’amicizia. Ovvero la donna di lui nonché l’uomo di lei troveranno sicuramente antipatico/a l’amico/a dimostrando ulteriormente i limiti dell’umano medio. Ma che senso ha togliere un affetto ad una persona alla quale si vuol bene? Perché evidentemente non è volersi bene. È volere l’altro tutto per se e basta. È egoismo puro. Quando si vuole bene alla stessa persona si trova sempre il modo di andare d’accordo. Comunque sia, “mettersi contro” la persona amica del partner è oltre che moralmente ingiusto è decisamente stupido L perché ci si troverà contro l’amicizia del partner. Ne seguirà nella maggior parte dei casi la nascita tra gli amici di una sorta di complicità “da  amanti” volta a mantenere la propria amicizia. Questa complicità ha però talvolta fatto scattare molle molto pericolose per il rapporto della coppia.

Fi qui abbiamo parlato di amicizie vere da non confondere con le amicizie di comodo tipo il poverino innamorato perso di una bella femmina e la bella femmina che si fa portare in giro quando non ha niente di meglio da fare. Oppure molto più raramente il contrario; più raramente perché l’uomo può più facilmente uscire da solo. J Purtroppo il termine “amicizia” viene spesso usato impropriamente specialmente da chi non ha la più pallida idea di cosa sia. Essere amici significa volersi bene.

 

 

 

L'innamoramento.

 

Ti sei innamorata? Ahi, ahi, ahi J.

"Cosa ci provoca questo sentimento ? In tanti hanno cercato di dare una risposta più o meno romantica a questo quesito.

Un problema serio è già definire cosa sia, in quanto nell' accezione comune l'innamoramento è una cosa stupenda senza la quale...bla...bla...bla.

Boh? Io purtroppo ormai mi limito a definirla una malattia non cronica ma sicuramente incurabile.

La terapia è possibile solo se la malattia viene riconosciuta dall'inizio (della serie " se la conosci non ti uccide.." J.

Un coro di proteste si alza e qualcuno già mi dà del cinico.

Non sono cinico anzi piuttosto di rischiare di diventarlo ho preferito cercare di conoscere sintomi e eventuali terapie sintomatiche concernenti questo virus.

Tanto per rompere il ghiaccio rispondiamo al seguente quesito: Di chi ci si innamora?

Domanda scontata ma sempre efficace; proviamo a dare una risposta. L'innamoramento sembrerebbe frutto di una attrazione fisica più o meno forte ma comunque solo di una attrazione fisica. È l'attrazione fisica che scatena quella condizione di debolezza psichica che unita a una dose di complicità e di apparente reciprocità crea lo stato di innamoramento.

Questa affermazione funzionerebbe nel caso ci si innamorasse veramente solo dei belli. In realtà sappiamo che non è così; capita anche che le persone  si innamorino di un partner  brutto ma ricco. Qualche malalingua dice che quelle si innamorano dei soldi ma ti posso garantire che molte si innamorano proprio del partner ricco.

Allora in realtà l'affermazione precedente va limitata al contesto "sensibile" dell'animale umano: cioè vale solo nel momento in cui si discute l'uomo come individuo.

Scendendo ad esplorare il contesto sociale dell'umano notiamo che una tensione costante innegabile sia quella di “migliorare”.

È qui che la donna vede l'uomo ricco "bello". (Non è sarcastico ribadisco fermamente che ne ho conosciute tante realmente innamorate dell'uomo ricco, non della sua ricchezza.

L'uomo ricco diventa bello in quanto la ricchezza dà sempre una, peraltro falsa, sicurezza che provoca di rimando un senso, peraltro falso, di protezione dal quale qualche donna è molto attratta.

Da qui la vecchia citazione "Guardalo bene guardalo tutto l'uomo povero quant'è brutto". J

La ricchezza a livello sociale è decisamente ammirata quindi la ricchezza rappresenta per la donna “l'essere importante” e quindi l'uomo ricco che sceglie, lo fa "sicuramente" tra varie alternative che portano la prescelta a sentirsi "importante". A livello storico il posizionamento economico dell’uomo era per la donna e la sua prole una garanzia di sopravvivenza.

Nel momento in cui qualche maschietto invidioso e irritato pensasse “Quella puttana!” lo inviterei a riflettere se sia più cretino e meno serio innamorarsi della ricchezza di un uomo piuttosto che della bellezza di una donna.

Poi dobbiamo tenere in dovuta considerazione quanto siano ambiti e, nell'immaginario collettivo, facciamo innamorare le ragazze, i deejay, i fotomodelli, tutti gli "istruttori", i bagnini, e molto più banalmente tutti i "capi"! Già c'è anche il capo! Tra le poche che "la danno" al capo per fare carriera ce ne sono molte realmente innamorate "del capo" anche se è brutto e magari non ricco. Il capo rappresenta chiaramente un individuo "migliore"..più su... più potente  pensiamo alle classiche infermiere innamorate del dottore piuttosto che delle commesse innamorate del proprietario o delle impiegate innamorate del dirigente.

Ma vi siete mai chiesti perché il più ambito sulla spiaggia era il "più bello"di giorno, “ quello con la macchina più bella” di sera e “quello che suonava la chitarra?” sulla spiaggia.

Sembra a questo punto difficile rispondere alla domanda "Di chi ci si innamora?".

Allora ci si innamora del bello? del ricco? Del capo? E perché?

In realtà se noi osservassimo molto semplicemente che l'innamoramento è una tensione al miglioramento tutto comincerebbe a quadrare.

Chi si innamora del bello tende a elevarsi verso la bellezza... e l'essere contraccambiati dal bello ci porta a sentirsi migliori.

La donna mediamente si sente più importante quando si accompagna con l'uomo ricco e l'uomo mediamente con una donna bella. La donna ignorante accettata dall'uomo colto si sente più colta e viceversa. La donna vede l'istruttore di sci, il deejay, il capo ecc. come "l'uomo importante" del momento e quindi nasce in lei il desiderio di essere desiderata da lui perché è chiaro che “…chissà quante ne ha!…”.

Quest’ultimo tipo di donna appartiene alla categoria che ho definito “donna del capo” il che, sia chiaro, non vuol essere un modo di sminuirla. Storicamente, per un milioncino di anni, l’uomo ricco e/o importante garantiva la sopravvivenza alla donna per cui la donna era obbligata a dare la caccia all’uomo quantomeno “posizionato”. Purtroppo rimangono ad oggi forti strascichi di questa tensione.  A chi questi discorsi potessero sembrare troppo facili poniamo la seguente domanda a dei maschietti: ”Andreste mai, se foste brutti, a cercare donne in spiaggia ?.. se foste pessimi ballerini in sala da ballo? .. se foste dei pessimi pattinatori in pista? … se foste fisicamente non dotati in palestra ? E se foste ignoranti in circoli culturali ? “No!?!?” Eppure dovunque andate siete sempre voi! Il problema è pensate che la donna guarda e si innamora del “capo”.

Il fatto è che quasi tutti gli uomini son  convinti che se uno non può essere "l'uomo importante" del momento avrà minori possibilità d'essere scelto.

E in fondo i maschietti (anche i ricchi) disprezzano questa “donna a caccia del capo”.  Peraltro l'uomo è così tristemente banale che merita poco di essere indagato. L'uomo medio tende sempre e solo alla donna bella e magari giovane.. quale maschietto cinquantenne potrebbe dire di resistere all'innamoramento verso una ragazza di vent'anni seriamente innamorata di lui? Quanti ragazzi ho visto innamorarsi di stronze ignoranti ma tremendamente belle e impegnare tutto il loro tempo a trovare il modo di dire che erano buone e intelligenti? "Ha detto che due più due fa cinque...non è proprio così ma c'è andata molto vicina, quindi è intelligente!". J

Poco tempo fà  ho visto un vecchio, brutto, ma noto per alcuni suoi libri, intervistato perché aveva una relazione con una notissima fotomodella di colore che ha passato un quarto d’ora a cercare di convincere gli ascoltatori che questa era intelligentissima. Sinceramente la mia sensazione era che dovesse ancora convincersene bene anche lui.

Ma è possibile che un uomo, presentato come pensatore, faccia ancora errori tipici di una ragazzino? Ma non poteva dire che miracolo della natura fossero le sue (di lei) chiappette lasciando perdere il resto! È inutile dire che non hanno visto altre lune insieme.

Avendo discusso di chi ci si innamora proviamo a chiederci cosa sia l’innamoramento.

L’innamoramento è sostanzialmente l’aspettativa di una accettazione da parte dell'individuo “più elevato”. Nel caso vada a buon fine l’innamoramento genera una felicità che non ha paragoni. In caso contrario è una delle più grandi sofferenze.

In altre parole l'innamoramento è la speranza di essere accettati da qualcun altro.

È in questa affermazione che è contenuta la risposta alla domanda “Perché l’innamoramento finisce alla svelta?”.

Non può durare a lungo, proprio perché è un’aspettativa… quando siamo sicuri che l’altra persona ci accetta nella nostra totalità la tensione sparisce e comincia l’Amore vero e proprio o finisce tutto dipendentemente dal tipo di innamoramento.

Ovviamente in funzione del modo di sentire di ognuno esistono diversi tipi di innamoramento.. peraltro quasi mai reciproco ovvero è teoricamente impossibile che due si innamorino l'uno dell'altro nello stesso modo. La definizione stessa che abbiamo dato all’innamoramento cioè come tensione al miglioramento ci porta rapidamente a capire che due persone non potranno ritenersi vicendevolmente migliori una dell’altra per gli stessi motivi…è assurdo. Inoltre esiste un altro problema: come fa in una persona a scattare l’innamoramento per un’altra che è già cotta? L’altra ci ha già accettato anzi ci ha già “innalzati” quindi in noi che tensione può scattare? Nessuna.

In realtà fortunatamente esistono diverse varianti che portano, peraltro raramente, l’innamoramento ad essere veramente reciproco anche perché ognuno dà un peso diverso a questo sentimento.

Facciamo degli esempi banali tanto per capirci meglio.

L’uomo con vent’anni in più della donna si innamora della sua giovinezza e della sua bellezza  mentre in lei scatta l’innamoramento per la saggezza o per l'esperienza o per il senso di protezione o per la ricchezza di lui che la fa sentire “di più”.

Oppure capita che qualcuno si innamori dell’altro semplicemente perché lo ha “innalzato” ossia ci si innamora dell’innamoramento dell’altro. In altre parole in individui particolarmente sensibili noto degli innamoramenti che sono in realtà la realizzazione di un’aspettativa di innamoramento.

Ho visto individui scoprire di essere innamorati dopo una “dichiarazione” da parte dell’altro; in realtà non era innamoramento ma lo è diventato in virtù della “riconoscenza” dell’innamoramento dell’altro.

Spesso uno solo è veramente innamorato, l’altro cerca di convincersi in funzione del fatto che si trova davanti un ottimo partito (non intendo ricco ma affettuoso/a, gentile, serio/a, stimato/a sostanzialmente “brava moglie” o “buon padre di famiglia”).In altre parole uno cerca qualcosa e l’altro qualcos'altro.

Dopo questa riflessione nasce un’ulteriore domanda: ”Come capire se qualcuno è veramente innamorato di me?”.

Le risposte diventano sempre più difficili perché  dipende dagli obiettivi.

Diciamo con chiarezza che, dalle esperienze viste e fatte,  l’ innamoramento più bello e più vero, quello che ti coinvolge fisiologicamente, sia quello che scatta in funzione di una prevalente attrazione sessuale.

Se senti frasi del tipo “Tu sei la moglie ideale sei sostanzialmente tagliata fuori e questo, dopo varie pietose fortunatamente indirette esperienze, te lo posso garantire. Scappa più alla svelta che puoi! Il coniuge ideale non è l’aspettativa di nessuno quindi non è innamoramento; è una necessità. L’innamoramento vero, quello che spacca è animale e, come dicevamo prima, all’animale non piace la casa in ordine o il conto in banca ma sente solo “maschio” e “femmina”. Ora se nel gioco ti senti “femmina” stai tranquilla che vai bene. Se il tuo partner innamorato ti dà ottimi motivi di pensare che è fortemente attratto da te sei  a cavallo. Sei sempre in tempo a conquistarlo dimostrandogli le tue qualità ma se non gli piaci fisicamente  oggi non gli piacerai mai, noterai che si affanerà a dirti come vestirti o come tagliarti i capelli ma non gli piacerete mai e di questa mancanza ne risentirà fortemente il rapporto come vedremo in seguito.

Un'altra classica frase che ti deve far sentire vincente è “Ma figurati se tu sei innamorata di me!”. Nota che “l’innalzamento” dell’altro è contenuto nella affermazione stessa: nel momento stesso in cui uno non pensa possibile d’essere di tuo interesse ti sta ritenendo “più su” di lui. Ho conosciuto donne che ne fanno una fissazione fino ad allontanarsi dall’uomo corteggiatore perché, non concependo di poter essere di suo interesse, sono convinte che stia prendendole in giro. Non fare lo stesso errore tu. J

Attenzione comunque a questo tipo di persone perché questo comportamento denuncia una mancanza di autostima pericolosissima nel futuro del rapporto. Chi manca di autostima tende in un rapporto a non riuscire a trovare una collocazione “bilanciata” non sapendo essere altro che “dominante” o “dominato”

A questo punto rispondere alla domanda “Ci si può innamorare dopo?” è semplicissimo. La risposta è no! O meglio non sarà un vero innamoramento sarà dipendenza, stima, convenienza magari affetto, amore ma mai attrazione perché quella o c’è o non c’è. Il vero innamoramento comincia la prima volta che ci si guarda negli occhi in un certo modo perché è, e deve essere, “animale”. Il vero innamoramento è dipendente da qualcosa di fortemente fisico, questo di fatto mina le fondamenta del suo stesso sviluppo.

Veniamo a sfatare ora una delle più classiche regole popolari: “Ci si innamora sempre di stronzi!”

Il problema non è quanto è stronzo colui del quale ci si innamora ma quanto siamo egoisti noi! Ho passato la vita a vedere persone “innamorate” del bello o della bella del gruppo il quale/la quale avendo un mucchio di alternative o non li considerava o se li teneva perché facevano comodo. Il problema loro non era quello di essere stronzi ma di avere troppe alternative. Piuttosto la stupidità stava dalla parte di chi voleva elevarsi così “tanto” a livello di bellezza.

C’è un altro motivo per cui è nata quella regola popolare.

Chi non lo è, o comunque è meno innamorato dell’altro avrà una tensione minore di quelle che sono le altrui aspettative. Ne deriva che diventa per forza “stronzo”. Facciamo anche qui un esempio banale: Se sei innamorata del tuo partner da volerlo sentire almeno per telefono dieci volte al giorno sei stronza? No?!?!? Invece sei stronza, per il tuo partner, se lui vuole sentirti almeno venti volte al giorno!

Qui sta la fregatura ! L’individuo o vede appagate le sue aspettative o soffre, e se soffre vede nell’altro la causa della sofferenza quindi pensa che  l’altro è stronzo. Del resto la mancata accettazione da parte di chi è “di più” ci pone evidentemente in una “condizione” più bassa di quella in cui volevamo porci. Vedi come l’innamoramento, definito da me prima scherzosamente malattia, lo sia; è una forma di deviazione della nostra personalità in quando ci crea una forma stretta di dipendenza esattamente come una droga. Ci deforma la realtà fino a insultare gli altri se non soddisfano le nostre aspettative, ci mette nella condizione di dover ottenere delle cose dagli altri altrimenti soffriamo moltissimo. Ma che cosa ha a che vedere con il volersi bene? Niente.

Non trovando qualcosa di buono in tutto ciò dobbiamo decisamente condannare l’innamoramento?

No, io non lo farei, perché tornando alla summenzionata “Se lo conosci non ti uccide” e unendoci la dovuta saggezza e sensibilità è una delle sensazioni più belle che si possa provare!

È veramente bellissimo quanto rarissimo essere innamorati a vicenda.

È bellissimo perché è tutto un incedere di “carinerie” che fanno felice il nostro ego e ci donano la gioia di rendere qualcun altro felice.

È bellissimo perché è veramente una droga fisiologica che ci dona la possibilità di esaltarci alla massima potenza, di essere felici anche quando suona la sveglia al mattino (questa è la dimostrazione scientifica che sia una droga, e pure buona J ),   di vedere il mondo attraverso degli occhiali rosa, di sentire ciò che altrimenti è impossibile.

Come dicevo ci vuole però tanta fortuna, saggezza e sensibilità per evitare che questo sentimento muova verso una delle più forti forme di sofferenza quindi massima attenzione a non perdere mai di vista il volersi bene lasciando troppo spazio all’egoismo! .

Che dire...   speriamo solo che sia vero che "Deus quos probat, quos amat indurat" (Seneca, De providentia "La divinità rende forti attraverso la prova quelli che ama e stima" )  perchè altrimenti c'è da chiedersi perchè la natura umana sia così debole ed egoista. Purtroppo, infatti, l'egoismo è una componente fondamentale dell'innamoramento cosa che di per se mi sembra sufficiente a definire l'innamoramento "malattia". Non è una definizione a cui arriva il cinico: Affrontare con chiarezza e realismo certi modi di sentire proposti dalla società come religiosamente positivi è fondamentale proprio per difendere la validità del vero Amore. Quello con la A maiuscola… quello proprio della religione… della filosofia… del genitore.

Il problema è capire cosa sia questo Amore… l’Amore non è "ti amo" perché  "ti amo" se lo dicono tutti quelli che domani non si vedono mai più. È proprio di tutti quelli che si "innamorano", quelli che oggi amano, domani odiano e dopodomani puoi anche morire che  non gliene importa nulla. È proprio di tutti quelli che "devono" sposarsi e che domani divorziano… è proprio di quelli che hanno voglia di scoparsi quindi si innamorano cioè si amano fino a quando non hanno voglia di scoparsi qualcun altro. Il Grande Dramma è fare confusione tra questi due "ti amo" e "ti Amo".

Chi Ama con la A maiuscola non ha un gran bisogno né di dirlo né di sentirselo dire: chi Ama lo fa e se viene Amato lo sente. Chi Ama pensa all’essere amato e mette davanti i suoi bisogni ai propri, chi Ama non si aspetta  niente in cambio, chi Ama pensa costantemente alla felicita’ dell’essere amato perchè quella è la sua felicità, chi Ama differisce dagli altri perchè lo vedrai incazzarsi per qualcosa che riguarda il bene dell’essere Amato non per i suoi egoismi. Chi Ama non chiede, perché niente di ciò che viene dato su richiesta è Amore. Chi Ama si sente Amato quando gli viene dato per il puro piacere di vederlo felice. Chi Ama di conseguenza non ha bisogno di niente perché non è ciò che riceve ma il perché lo riceve. Chi Ama è in equilibrio perché il suo obiettivo è "Amare" non "avere". Chi Ama non è geloso perchè Amare non significa "proprietà" e neanche "fiducia" Amare significa "capire le esigenze dall’altro" e che la libera soddisfazione di queste sue esigenze è fondamentale per la qualità della sua vita.

Chi ama con la a minuscola, invece, ha tanto bisogno di dirlo e di sentirselo dire perchè quell’amore è chiaramente fine a se stesso per cui necessita grandi conferme, quell’amore è tecnicamente a termine per cui è importante dirlo spesso. "Ti amo" significa "non ho ancora trovato un altro da scopare" piuttosto che "uno più ricco" per cui è importante rinnovarlo. Chi ama pensa alla soddisfazione del proprio "amore" e mette davanti i suoi bisogni a quelli dell’altro, chi ama si aspetta costantemente qualcosa in cambio, chi ama pensa costantemente alla propria felicita’ perché non gli interessa la felicità dell’altro: quando l’altro sarà infelice e non sarà più in grado di soddisfare le sue richieste e i suoi bisogni gli verrà facilissimo amarne un altro. Chi ama lo vedrai spesso incazzato per qualcosa che riguarda i suoi interessi. Chi ama chiede di continuo, perché nulla può bastargli per sempre quindi vuole sempre di più. Chi ama, quindi, si sente amato quando gli viene dato ciò che vuole. Chi ama di conseguenza ha bisogno di tutto e classicamente dice che ha bisogno di "qualcuno che lo ami" ovvero "che soddisfi le sue richieste". Chi ama non è in equilibrio perché il suo obiettivo è "avere". Chi ama è geloso perché ha paura di "avere" di meno o di perdere addirittura il suo "fornitore".

Quanti significati il termine amore... tanti che ormai, come si discuteva tra amici, non si riesce più a capirne il senso.

Per quanto frammentariamente abbiamo analizzato la situazione. Capisci, quindi, da dove deriva la mia evidenziata idiosincrasia nei confronti dell'innamoramento: l'innamoramento, vissuto in modo "normale" porta inevitabilmente ad un amore, non un Amore. Porta inevitabilmente all'egoismo.

 

Stiamo insieme?

 

Perché si sta insieme? Dobbiamo  partire da questa domanda per capire come si vive in coppia: nella risposta risiede l’evoluzione stessa del rapporto.

Proviamo a fare una analisi  impietosa dei  bisogni che portano l’umano ad aver bisogno e quindi ad assicurarsi un partner.

 

-          Compagnia: L’essere umano è un “animale sociale” quindi necessita di compagnia “garantita”.

-          Affetto: “Purtroppo” l’ essere umano necessita anche di dare e ricevere affetto.

-          Soddisfazione di un innamoramento: La natura ha reso l’umano attaccabile da questo virus. Quando l’individuo si ammala necessita della vicinanza stretta  e esclusiva dell’individuo che glia ha inoculato il virus. J

-           Sesso: Esigenza animale che all’umano piace molto ma che l’insieme umano (società) fà di tutto per reprimere.

-          Riproduzione: Ulteriore esigenza animale (bisogno di eternizzarsi) che richiede a livello pratico una relazione continuativa che a livello sociale si chiama matrimonio.

 

È un elenco certamente riduttivo ma sufficiente per fare alcune considerazioni. Le prime due voci sono soddisfabili in rapporti di amicizia o di parentela, le ultime no .

Il sesso, inteso nel senso letterale del termine, è soddisfabile senza che alcun rapporto intercorra tra i due individui.

La riproduzione invece necessita di relazione continuativa in quanto l’umano non ha solo la necessità di riprodursi ma anche quella di creare un clone di se stesso perciò necessita di vivere con la propria prole e di conseguenza con il proprio partner. (Almeno qualche mese J )

Essendo lo “stare insieme” un fenomeno sociale analizziamolo nelle sue componenti sociali.

 

-Accesso al sesso. Lo “stare insieme”, in tempi moderni, consente agli individui di soddisfare i loro bisogni sessuali senza essere malgiudicati dagli altri individui (vedi troia,puttana o maiale,porco..).

 

-Accesso al matrimonio. Lo “stare insieme” è un periodo necessario per conoscersi meglio e poter accedere al matrimonio

 

Avendo fatto queste premesse possiamo ora capire perché si sta insieme: c’è chi ha l’obiettivo fisso del matrimonio, chi il bisogno semplicemente della soddisfazione che un rapporto continuativo dà in quanto “progetto”, chi è innamorato e ha il bisogno di vedere il proprio partner, chi necessita di garantirsi qualche scopata, chi semplicemente ha bisogno di compagnia, ecc.

Le motivazioni sono tantissime e non sono caratteristica propria dell’individuo quanto delle alternative di cui l’individuo dispone.

 

Ho conosciuto chi chiamava il proprio partner:

-esigenza fisiologica- “è brutta/o da far paura e antipatica/o ma da qualche parte lo devo mettere/prendere!”

-la mia compagna- “Non sò mai cosa fare la domenica” J

-la mia assicurazione sulla vecchiaia- ”Concepisco un rapporto con un uomo solo come stabilità economica”

-il mio fidanzato- “Mia mamma mi dice tutti di giorni che son vecchia e che è ora che mi sposo…di questo qui me ne frega poco però dev’essere un buon marito”.

-la mia fidanzata- “I miei mi stanno frantumando le palle..devo andare a vivere da solo ma non ne ho per le palle di cucinare, lavare, stirare e questa è quella giusta da schiavizzare”. J

 

Dire dunque come stare insieme è un problema in quanto è funzione diretta dell’obbiettivo e di un altro pregio e difetto dell’umano: l’abitudine.

Vediamo una persona bellissima la sogniamo, la possediamo e dopo tre/quattro mesi ci diventa indifferente; non dico che non la desideriamo più ma l’occhio comincia a vedere quasi solo i suoi difetti e non riesce più a cogliere i suoi pregi. È una bella fregatura vero? Eppure lo stesso meccanismo funziona per tutto il resto.. di qui il proverbio “L’erba del vicino è sempre la più bella “ qualcuno vorrebbe scrivere “buona”  J ma il concetto è lo stesso.

Nel momento iniziale in cui conosciamo qualcuno vediamo in evidenza i suoi pregi e più nascosti i suoi difetti...quando ci stiamo insieme da una parte non ci si sforza più di occultare i difetti e dell’altra si vedono sempre più in evidenza i difetti e sempre meno i pregi.

È sostanzialmente questo il vero dramma dei rapporti continuativi: non rimane forse il vostro “mito” quel tipo conosciuto al mare con il quale avete avuto quella bellissima storia breve ma intensa che se non avesse abitato a 1000 km di distanza e se non fosse stato insieme a un’altra (balla incredibile n.d.r. ) ve lo sareste sicuramente sposato?

Quante volte avete visto una persona bella da venerazione insieme con un’altra che  non la considerava? “Gesu’ se fosse mia la porterei in giro in palmo di mano ma quant’è scemo/a quello/a che manco se la caga?”

Il problema della persona “scema” di turno  è che ormai sa solo quant’è deficiente o stronza l’altra  e non vede più quant’è bella.

In molti di questi casi si applica la legge “lui,lei,l’altro”. J

 

Lui pensa “La cago meno così capirà che la deve smettere di comportarsi da stronza!”

Lei (con minigonna cortissima seduta in macchina) all’altro “Lui non mi caga, non mi vuole e dice che son stronza!”

L’altro(arrapatissimo) a lei “Ma no! Non è vero che sei stronza tu sei bravissima è lui che non capisce una cazzo!”

Lei (un attimo prima di dargliela) “Tu si che mi capisci!”

Lei a lui (dopo la solenne trombata con l’altro)“Ti lascio per Tizio perché lui si che mi capisce!”

 

La cosa curiosa è che il vero stronzo del gruppo non è né lui né lei ma l’altro.

La chiamo legge perché è una vita che quando una “lei” mi dice “Lui non mi caga .:” rispondo “ Ci sarà un motivo” noto un grande stupore negli occhi di lei. Evidentemente non le sembra vero che ci siano due individui che “non la capiscono”…era troppo evidentemente abituata a trovarne solo uno per volta che non la capiva!  Partivo dal presupposto che la Lei cercasse un interlocutore con cui misurarsi per poter capire meglio il proprio uomo, invece voleva solo qualcuno che l’aiutasse a credere di essere nel giusto per poi mollarlo. Uomini, io capisco che il detto “Tira più un pelo di … che un carro di buoi” non se lo siano inventato; ma la dignità dove la mettete?  Conosco la risposta “Tanto quando è la tua a lamentarsi c’è sempre qualcuno che fa “l’altro” allora a te chi te lo fa fare?”

Non vi siete mai chiesti perché le donne non “ve la danno”? : Perché alla fine vogliono un uomo non un poveretto! Sono esattamente uguali a voi quando andate sempre a caccia di “troie” però dovete stare insieme a una “brava ragazza”!

Chiedo scusa per l’evidente irritazione ma ho visto che un altro fattore che classicamente porta alla distruzione delle relazioni è proprio questo. La mancanza di un vero amico, magari un minimo saggio, porta le persone (qui devo dirlo, a livello statistico specialmente le donne) a mollare tutto perché in fondo è la soluzione più semplice non richiedendo di mettersi in discussione.

Credo che, con un buon innamoramento iniziale e con tanta voglia di mettersi in discussione, le relazioni potrebbero durare molto più a lungo e comunque dare molta più soddisfazione. Purtroppo la media delle relazioni è evidentemente governata da un incontro di interessi di diversa natura ma comunque e sempre d’interessi. Osservate come il “mettersi insieme” sembra l’unico modo nella nostra società per essere certi di non vedersi più. Non è allucinante? Quanti amici durano nel tempo o magari ci si vede sempre meno ma comunque non ci si abbandona mai? Perché l’unico bel modo di non vedere più una persona è mettercisi insieme? Una volta che si riflette su questo come si fa ad investire tempo ed energie in qualcosa che finirà veramente in niente nel caso migliore e in odio nel caso peggiore?

Perché dobbiamo per forza arrivare alla conclusione che l’affetto in una relazione non esiste?

Proviamo a vedere se riusciamo a configurare la “storia ideale”.

La storia ideale dovrebbe iniziare con un innamoramento reciproco. Questa affermazione dovrebbe trovare tutti d’accordo vero?

In realtà vi assicuro che le storie che durano di più sono quelle che partono con degli interessi reciproci dichiarati e sempre grande rispetto ma poco o niente innamoramento. “Devo sposarmi perché mi sono rotto di stare a casa mia ho un buon reddito e voglio una buona moglie”…”sono una buona moglie e mi piacciono i buoni redditi”. Notiamo che gli interessi sono dichiarati quindi non essendoci prese in giro non ci sarà mai un crollo del rispetto.

Altra tipologia di storia che dura a lungo, è quella decisa quasi a tavolino tra due compagni-amici che hanno hobby o fissazioni particolari in comune, ovverosia trovano entrambi la propria soddisfazione invece che nel rapporto in sé, nel lo stare insieme e coltivare insieme gli stessi interessi o semplicemente, e questo è il concetto magico, nel “migliorarsi reciprocamente la vita.

Si può anche dimostrare che l’innamoramento fa male alla relazione: l’innamoramento più vero e più’ profondo come abbiamo già visto scatta tra due persone una della primissime volte che si vedono.

Ma come fanno due persone appena viste a conoscersi? Possiamo dire che tanto è più vero l’innamoramento quanto meno ci si conosce e quindi quanto più si rischia lo sfacelo. D’altronde come si fa ad innamorarsi di una persona che si conosce benissimo? La si potrà amare da morire ma mai innamorarsi!

Ma noi siamo alla ricerca della storia ideale quella che si vede nei cartoni animati e quindi non possiamo prescindere da un buon innamoramento iniziale. J

 

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